Emergenza infermieri alla Spezia, NurSind: non possiamo più andare avanti così
Allarme del NurSind: carenze gravi, turni estenuanti e scarsa trasparenza. L’appello alle istituzioni: “Servono risposte concrete, ora”
La crisi del personale infermieristico continua a colpire duramente il sistema sanitario italiano, e la realtà spezzina non fa eccezione. Con l’estate alle porte, la situazione all’interno della ASL 5 appare sempre più insostenibile, in particolare nei reparti di Malattie infettive dell’ospedale di Sarzana e Medicina dell’ospedale di La Spezia.
“La carenza di infermieri è una realtà ormai cronica – denuncia Assunta Chiocca, segretario territoriale del NurSind La Spezia – e mette a rischio non solo la qualità delle cure, ma anche il benessere degli operatori”. Secondo il sindacato, molte Unità Operative sono già in sofferenza e l’azienda sanitaria propone come soluzione un allungamento dei turni lavorativi a 12 ore giornaliere per i mesi estivi.
Una proposta che non convince. “Il modello orario h12 è già applicato in alcune unità – spiega Chiocca – ma se viene usato solo per tamponare l’estate, allora si tratta di una vera e propria strumentalizzazione. Così si conferma, di fatto, che il problema è la carenza strutturale di personale”.
Secondo il NurSind, turni così lunghi non sono compatibili con la complessità assistenziale di alcuni reparti e con le condizioni dei pazienti. Il rischio concreto è che gli infermieri rimangano in numero insufficiente per garantire standard adeguati di assistenza. “Senza contare – aggiunge Chiocca – che il numero di operatori socio-sanitari è già bassissimo e la situazione è destinata a peggiorare”.
Altro punto critico, la mancanza di trasparenza da parte dell’azienda. “Non ci vengono mai forniti dati chiari su assunzioni, pensionamenti o carenze. Questo la dice lunga sulla volontà di affrontare il problema in modo serio”, afferma Chiocca. Il recente concorso a tempo determinato per infermieri, bandito a ridosso dell’estate, è considerato dal sindacato “uno specchietto per le allodole”: i tempi di assunzione potrebbero infatti superare il mese, vanificando l’efficacia dell’intervento.
Particolarmente critico il giudizio su alcune scelte dell’ASL. “Ci lascia sgomenti che si continui a parlare di abbattimento delle liste d’attesa senza fare i conti con la reale disponibilità di personale – sottolinea Chiocca – una logica che privilegia la quantità a discapito della qualità dell’assistenza”.
Il NurSind chiede un piano di interventi strutturali, non soluzioni improvvisate: “Basta con i conigli tirati fuori dal cappello all’ultimo minuto. Servono strategie vere, che valorizzino il personale anche dal punto di vista economico e professionale”.
L’appello del sindacato è rivolto anche alle istituzioni. “I cittadini hanno il diritto di ricevere cure adeguate, e gli infermieri meritano condizioni di lavoro dignitose. È fondamentale che governo, regione e autorità locali affrontino questa emergenza con decisione. Ignorare la crisi significa mettere a rischio la salute di tutti. È il momento di agire con responsabilità, prima che sia troppo tardi”.