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Infermieri sotto assedio: NurSind chiede vigilanza armata negli ospedali di Cirié, Chivasso e Ivrea

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 22/05/2025

NurSind dal territorioPiemonte

 

Ivrea – Vigilanza armata, videosorveglianza, protocolli con le forze dell’ordine e tutela dell’identità del personale. Sono queste le richieste avanzate con forza da NurSind – il sindacato delle professioni infermieristiche – insieme a Uil Fpl, Fp Cgil e Cisl Fp, nel corso di un incontro con il direttore generale dell’ASL TO4, Luigi Vercellino.

La richiesta principale sul tavolo è l’introduzione della vigilanza armata 24 ore su 24 nei presidi ospedalieri di Cirié, Chivasso e Ivrea, strutture dove, secondo i sindacati, la situazione è diventata insostenibile. Il confronto con la dirigenza ASL, rappresentata al tavolo da Vercellino, ha visto la partecipazione per NurSind di Giuseppe Summa, uno dei volti più attivi nella battaglia per la sicurezza degli operatori.

Non si parla solo di guardie armate. I sindacati pretendono anche un rafforzamento del sistema di videosorveglianza, un controllo rigoroso degli accessi e l’introduzione di protocolli condivisi con le forze dell’ordine, sul modello di quanto già fatto dall’ASL TO5 negli ospedali di Chieri e Moncalieri, dove dopo le 21 vengono chiusi reparti e corsie.

Altro tema critico: l’identificabilità del personale. Le sigle sindacali chiedono l’eliminazione dei cartellini con nome e cognome dai camici di medici e infermieri, per proteggerli da possibili ritorsioni anche fuori dall’orario di lavoro.

Al centro del confronto resta però l’emergenza aggressioni. I dati nazionali forniti dalla FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) sono chiari: nel 2024 ogni ASL ha registrato in media 116 episodi di violenza, con un incremento del 5,5% rispetto all’anno precedente. A farne le spese soprattutto gli infermieri, colpiti nel 60% dei casi. Drammatica anche la situazione dei volontari della Croce Rossa, aggrediti nel 47% degli episodi e nel 67% dei casi durante i trasporti in ambulanza.

"Il tavolo tecnico nato a Ivrea un anno fa su iniziativa delle organizzazioni sindacali va potenziato ed esteso a tutte le strutture dell’ASL", hanno ribadito in una nota congiunta i rappresentanti dei lavoratori. "Siamo consapevoli che si tratta di un problema nazionale, ma è urgente intervenire nella nostra realtà locale, dove la violenza cresce in modo preoccupante".

Vercellino ha definito l’incontro "positivo", sottolineando l’importanza di aver ascoltato direttamente le istanze degli operatori. Oltre alle misure già citate, l’ASL si è impegnata a concludere l’appalto per il servizio di vigilanza entro l’estate. Sono stati inoltre istituiti due nuovi tavoli operativi: uno dedicato alla prevenzione della violenza, l’altro al miglioramento della presa in carico dei pazienti con problematiche comportamentali.

NurSind e gli altri sindacati alzano la voce: è tempo che la sicurezza del personale sanitario smetta di essere un’emergenza ignorata e diventi finalmente una priorità strutturale