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NurSind Umbria: Fondi COVID in ritardo e distribuiti male, basta prese in giro!

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 30/07/2025

NurSind dal territorioUmbria

A cinque anni dall’accordo del 2020, gli infermieri della USL Umbria 1 ricevono indennizzi irrisori: NurSind NON firma il recente accordo e attacca duramente il regolamento di distribuzione.

Perugia, 30 luglio 2025 – Il NurSind Umbria alza la voce contro la gestione dei fondi destinati al personale sanitario coinvolto nell’emergenza COVID-19. Dopo anni di attesa, l’indennizzo previsto dall’accordo regionale siglato nel 2020 è stato finalmente erogato — ma con modalità che il sindacato giudica tardive, inique e profondamente irrispettose nei confronti di chi ha realmente rischiato la vita nei reparti più esposti al virus.

"Il vostro impegno in prima linea merita il giusto riconoscimento, non prese in giro", dichiara con forza NurSind Umbria, che non ha sottoscritto il recente regolamento di distribuzione delle risorse.

L’accordo regionale prevedeva fino a 1000 euro per gli infermieri impegnati nelle aree COVID entro novembre 2020. Tuttavia, gli importi sono stati sbloccati solo a luglio 2025, e secondo NurSind sono stati spalmati in modo indiscriminato, ignorando il livello reale di esposizione e sacrificio.

“Memoria corta su chi ha combattuto davvero la pandemia”

Il sindacato punta il dito contro la USL Umbria 1 e le altre sigle sindacali firmatarie dell’accordo, accusandoli di aver dimenticato chi ha operato nelle Terapie Intensive, nei Pronto Soccorso, nel 118, nell’ADI, tra OSS e autisti di ambulanza.

“Questi fondi, attesi per anni, vengono ora distribuiti con criteri generici, penalizzando chi era in prima linea,” denuncia il segretario regionale NurSind, Marco Erozzardi.

NurSind: “Non firmiamo compromessi al ribasso”

NurSind ribadisce con fermezza di non aver sottoscritto il regolamento, sottolineando come la propria proposta, basata sul rischio reale e sulla presenza concreta nei servizi COVID, sia stata completamente ignorata.

Il sindacato contesta l’intento di “livellare tutti” e chiede il rispetto delle differenze di rischio tra i professionisti coinvolti. Le cifre effettivamente percepite risultano molto inferiori rispetto a quelle promesse, alimentando un diffuso senso di frustrazione e ingiustizia.

“Basta svalutare la nostra professione”

NurSind Umbria lancia un appello alle istituzioni regionali e aziendali affinché il sacrificio e la professionalità degli operatori sanitari non vengano dimenticati o ridotti a mere operazioni contabili.

“Non ci fermeremo finché non verrà riconosciuto il vero valore di chi ha lottato ogni giorno nei reparti COVID,” conclude Erozzardi.

Il messaggio è chiaro: non si può premiare chi ha rischiato la vita con briciole arrivate cinque anni dopo. NurSind resta al fianco degli infermieri e delle altre figure sanitarie che hanno davvero combattuto la pandemia, senza retorica e senza scorciatoie.