Nasce all’ospedale di Asiago la foresteria per facilitare l’arrivo del personale sanitario
Sono appena iniziati i lavori per realizzare una foresteria al terzo piano del nuovo ospedale di Asiago, una struttura pensata per accogliere temporaneamente medici, infermieri e ostetriche provenienti da altri territori.
Questo progetto, che occupa uno spazio di circa 320 metri quadrati nel sottotetto con affaccio a Nord-Ovest, viene finanziato interamente dall’ULSS 7 Pedemontana con un investimento di 460 mila euro.
Il Direttore Generale, Carlo Bramezza, sottolinea l’importanza di questa iniziativa per superare un problema che affligge molte realtà ospedaliere montane e non solo: “a carenza di personale sanitario è una sfida ben nota che necessita di risposte concrete. Attraverso questa foresteria vogliamo rimuovere una delle principali difficoltà che incontrano i nuovi operatori nell’Altopiano: trovare alloggi a costi accessibili in un mercato immobiliare segnato dalla pressione turistica”.
È chiaro che la foresteria non rappresenterà una soluzione stabile nel tempo, ma “un alloggio temporaneo per i primi mesi, necessario per consentire al personale di ambientarsi”, prosegue Bramezza. L’idea (meglio sarebbe dire la speranza n.d.a.) è che una volta preso confidenza con il lavoro e il territorio, molti decidano di restare, attratti dalle caratteristiche sia dell’ospedale che dell’ambiente circostante.
La nuova struttura, grazie al suo design in legno che ricorda una mansarda tradizionale di montagna, si coniuga con le ampie finestrature che offrono una vista panoramica sui pascoli e le Prealpi di Tonezza, rendendo l’ambiente accogliente e luminoso. Tra i lavori previsti figurano l’installazione di impianti moderni per riscaldamento e climatizzazione, la predisposizione degli impianti elettrici, idraulici, nonché la copertura dati e TV. Verranno inoltre realizzati controsoffitti per nascondere elementi già presenti e completate finiture interne con pavimentazione in gres e tinteggiature.
Al suo interno la foresteria ospiterà sei camere singole con bagno privato, oltre a due spazi comuni dedicati a cucina, relax, e momenti di lavoro o convivialità. L’accesso sarà garantito tramite ingressi comuni già collegati a scale e ascensori esistenti all’interno dell’ospedale.
“È un segnale forte per imprimere una svolta nella gestione delle risorse ospedaliere e per fornire un modello da adottare anche in altre strutture che fatichino a reclutare personale” ha concluso Bramezza. La consegna dei lavori è prevista entro la fine dell’anno, un traguardo che ci si augura rappresenti un passo ulteriore per garantire la continuità e la qualità dell’assistenza sanitaria nell’Altopiano.
Andrea Tirotto
ph credit ilgiornaledivicenza