Sicilia Express. Ficarra e Picone infermieri in fuga per Natale
La nuova serie di Ficarra e Picone racconta, tra satira e denuncia sociale, le difficoltà degli infermieri meridionali costretti a un’odissea per riabbracciare le famiglie durante le festività.
Due infermieri siciliani emigrati al Nord per lavoro, pochi giorni di ferie a disposizione, il desiderio di passare il Natale con la propria famiglia e… voli a prezzi proibitivi.
È la trama tragicomica – e al tempo stesso surreale – raccontata nella nuova serie “Sicilia Express” con protagonisti Ficarra e Picone, che stavolta vestono i panni di due infermieri.
La fiction, prodotta da Tramp Limited, porta in scena una realtà che tantissimi professionisti sanitari del Sud conoscono bene: quella di dover fare i conti con la distanza, con i costi esorbitanti dei trasporti e con la corsa a incastrare turni e coincidenze pur di trascorrere poche giornate in famiglia.
Il racconto prende subito una piega comica: Salvo e Valentino, a ridosso delle festività, si imbattono in un portale magico che potrebbe aiutarli a tornare in Sicilia… o forse complicare ulteriormente il loro viaggio. Tra biglietti aerei a 735 euro e improbabili tratte alternative Catania–Patrasso–Tunisi–Krakovia–Milano a “soli” 116 euro, il Natale diventa una vera e propria odissea.
Se nella serie la magia e la satira regalano risate e leggerezza, nella realtà rimane una denuncia sociale: quella degli infermieri meridionali costretti a lavorare lontano da casa, che ogni anno affrontano viaggi epici e costosi per riabbracciare i propri cari. Non è soltanto un tema di trasporti, ma una ferita aperta che riguarda mobilità, concorsi e possibilità di rientro nei territori d’origine.
“Sicilia Express” diventa così più di una semplice comedy natalizia: un racconto che mescola ironia e realismo, dando voce alle difficoltà di una categoria che ogni giorno, oltre a lottare nei reparti, deve combattere con la nostalgia e i paradossi del sistema.
“Dietro ogni valigia c’è la storia di un infermiere che parte, ma che sogna sempre di tornare. Perché il vero Natale, per chi lavora lontano, è solo a casa.”
Giuseppe Provinzano