Nuovo CCNL Sanità: durata, tutele e conferme, tutte le novità sul periodo di prova
Una stretta sulle regole, più tutele per i lavoratori e criteri più rigidi per la conferma in servizio. Ecco cosa prevede l’Articolo 25 del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale del comparto sanità.
Periodo di prova: una fase chiave sotto la lente del CCNL
Con l’Articolo 25 del CCNL 2022-2024, il periodo di prova torna al centro delle dinamiche di assunzione nel settore sanitario pubblico. Il nuovo testo sostituisce il precedente articolo 40 e introduce una serie di novità che puntano a rendere più trasparente, tracciabile e coerente il percorso di ingresso dei lavoratori nel Servizio Sanitario Nazionale.
Durata differenziata in base al profilo
La durata della prova viene ridefinita in modo puntuale:
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2 mesi per operatori e personale di supporto;
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4 mesi per assistenti, professionisti della salute e funzionari;
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6 mesi per il personale di elevata qualificazione.
Una classificazione che mira a tarare il periodo di valutazione sulla base della complessità e responsabilità del ruolo.
Solo il servizio effettivo conta
Il periodo di prova non tiene conto delle assenze: il tempo si calcola solo sui giorni effettivamente lavorati. Inoltre, in caso di mobilità durante la prova, il dipendente dovrà concludere il percorso nella nuova sede.
Sospensioni e tutele
Malattia, patologie gravi, terapie salvavita e infortuni sospendono la prova. Il lavoratore conserva il posto per un massimo di sei mesi in caso di gravi motivi di salute, ricevendo il trattamento economico previsto per il personale non in prova. Questo equiparazione economica è una delle tutele più importanti introdotte dal nuovo articolo.
Recesso più facile dopo la metà della prova
Una delle novità chiave: trascorsa la metà del periodo di prova, entrambe le parti possono recedere senza preavviso e senza indennità. L’unico vincolo riguarda l’azienda o ente, che deve comunque motivare l’eventuale licenziamento.
Nessuna proroga, ma conferma automatica se superata
Il periodo di prova non può essere prorogato né rinnovato. Se il lavoratore lo supera senza interruzioni, scatta la conferma automatica in servizio e l’anzianità parte dal primo giorno di assunzione.
Tutele per chi proviene da un concorso
Per chi entra in servizio dopo un concorso pubblico, è garantita la conservazione del posto precedente durante il periodo di prova. Se la prova non viene superata, il lavoratore viene reintegrato nel ruolo precedente, con lo stesso profilo e trattamento economico.
Formazione e rotazione: l’azienda può organizzarsi
Le aziende possono organizzare percorsi formativi e far ruotare i neoassunti in diversi servizi, mantenendoli però sempre nelle mansioni previste dal profilo.
Esonero dal periodo di prova: i casi
Non tutti devono affrontare la prova. Sono esonerati:
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chi ha già lavorato a tempo determinato per almeno 12 mesi senza interruzioni nella stessa area/profilo;
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chi ha già superato una prova per la stessa area/profilo;
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chi cambia profilo all’interno della stessa area o avanza internamente, salvo passaggi di ruolo.
Anche chi proviene da altre amministrazioni pubbliche può essere esonerato se ha già lavorato 12 mesi in modo continuativo nello stesso profilo.
Assunzioni a termine: attenzione ai documenti
In caso di assunzione per necessità straordinarie, il contratto può essere stipulato “con riserva”. Se il lavoratore non presenta la documentazione richiesta nei tempi previsti o risulta privo dei requisiti, il rapporto è sciolto immediatamente.
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