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Metodo scientifico infermieristico: superato il tradizionale processo di nursing?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 07/10/2025

Professione e lavoroStudi e analisi

 

Una proposta rivoluzionaria per ridefinire il pensiero clinico, valorizzare la professione e rendere l’assistenza più centrata sul paziente

Il “processo infermieristico” è stato per decenni il pilastro della formazione e della pratica clinica degli infermieri in tutto il mondo. Definito per la prima volta negli anni ’50 da Ida Jean Orlando, ha accompagnato la transizione della professione infermieristica da disciplina semiprofessionale a professione scientifica autonoma. Ma oggi, in un sistema sanitario in costante cambiamento, con pazienti più informati, bisogni più complessi e nuove sfide globali, c’è chi sostiene che non sia più sufficiente.

Una nuova proposta accademica – chiara, documentata e ambiziosa – invita la comunità infermieristica a fare un salto di paradigma: abbandonare il termine “processo infermieristico” e adottare “metodo scientifico dell’infermieristica”. Ma non è solo un cambio di nome: si tratta di un’evoluzione strutturale del modello, che prevede otto fasi, un linguaggio più accessibile, e un’enfasi rinnovata sul pensiero critico e sulla relazione umana.

Perché cambiare: i limiti dell’approccio tradizionale

Nato con quattro fasi (valutazione, pianificazione, attuazione, valutazione) e poi ampliato con la “diagnosi infermieristica” e l’“identificazione degli esiti”, il processo di nursing è stato adottato da enti come l’OMS, l’International Council of Nurses e la Joint Commission. Tuttavia, secondo molti professionisti, la pratica quotidiana non sempre riflette pienamente questo schema. Alcuni infermieri lo considerano astratto, altri troppo medico-centrico, altri ancora lo applicano in modo meccanico, perdendo di vista la complessità individuale del paziente.

Il rischio? Che l’infermiere si limiti a “eseguire ordini”, smarrendo il cuore critico e autonomo della propria professione.

La proposta: quattro cambiamenti chiave

Il documento propone una trasformazione radicale ma coerente con l’evoluzione della disciplina. I punti principali:

1. Dal “processo infermieristico” al “metodo scientifico infermieristico”

Il nuovo nome riflette l’essenza dell’agire infermieristico: un percorso basato su evidenze, osservazione, analisi, ipotesi, interventi mirati e valutazione critica, perfettamente in linea con il metodo scientifico tradizionale. Un cambio semantico che intende rafforzare la legittimazione scientifica della professione agli occhi dei colleghi, dei pazienti e delle istituzioni.

2. Aggiunta di due fasi: relazione e comunicazione

Il modello tradizionale trascurava due aspetti centrali della cura infermieristica: la costruzione della relazione terapeutica e la comunicazione efficace.

  • La relazione: stabilire fin dall’inizio un clima di fiducia, empatia e rispetto facilita la raccolta di informazioni sensibili, migliora l’aderenza del paziente al piano di cura e favorisce la guarigione.

  • La comunicazione: documentare correttamente, informare con chiarezza, collaborare con l’équipe, ascoltare attivamente: sono tutti gesti fondamentali per garantire sicurezza, efficacia e continuità delle cure.

3. Un linguaggio più vicino al paziente

Termini tecnici come “diagnosi infermieristica” e “outcome attesi” risultano spesso ostici per i pazienti – e talvolta anche per i colleghi non infermieri. Il nuovo modello propone:

  • “Identificazione di problemi e risorse” al posto della diagnosi

  • “Obiettivi” al posto degli esiti attesi

Un lessico più chiaro facilita il coinvolgimento attivo del paziente nella definizione del piano di cura, promuove l’adesione terapeutica e rafforza l’alleanza di cura.

4. Riaffermare il pensiero critico come fondamento

Ogni fase del metodo – dalla valutazione iniziale alla comunicazione finale – deve essere attraversata dal pensiero critico infermieristico: capacità di analisi, riflessione, interpretazione dei segnali clinici e relazionali, e adattamento continuo della strategia terapeutica.

Il nuovo modello: otto fasi, un approccio dinamico

Il “metodo scientifico infermieristico” si compone di otto passaggi sequenziali ma flessibili, concepiti come un ciclo continuo e non lineare, in grado di adattarsi ai bisogni mutevoli del paziente.

  1. Relazione terapeutica
    Costruire fiducia, conoscere la persona, riconoscere valori e bisogni individuali.

  2. Valutazione (assessment)
    Raccolta dati clinici, sociali, emotivi, culturali, ambientali, economici.

  3. Identificazione di problemi e risorse
    Analisi critica dei dati per riconoscere rischi, barriere e punti di forza del paziente.

  4. Definizione degli obiettivi
    Obiettivi condivisi, realistici, misurabili e personalizzati.

  5. Pianificazione
    Strategie e interventi personalizzati, negoziati con il paziente.

  6. Implementazione
    Messa in atto del piano, con monitoraggio costante e relazione continua.

  7. Valutazione dei risultati
    Analisi critica dell’efficacia del piano. Il feedback del paziente è centrale.

  8. Comunicazione
    Documentazione, trasmissione di informazioni, coordinamento con l’équipe e con la rete di cura.

Le sfide: tempo, cultura e strumenti digitali

Applicare pienamente il metodo nella realtà clinica quotidiana non è semplice. Le principali barriere evidenziate:

  • Mancanza di tempo: il carico assistenziale limita lo spazio per riflessione e personalizzazione.

  • Identità professionale: non tutti gli infermieri si riconoscono ancora come pensatori critici.

  • Strumenti inadeguati: molti sistemi informatici sono orientati al modello medico e non facilitano la documentazione secondo la logica infermieristica.

Secondo gli autori, tuttavia, è proprio nella sfida quotidiana che il metodo può diventare una seconda natura per l’infermiere, un modo automatico, intuitivo e coerente di pensare e agire.

Un’opportunità per l’intera professione

Il passaggio dal “processo infermieristico” al “metodo scientifico infermieristico” non è un semplice aggiornamento tecnico. È un’affermazione identitaria, che ridefinisce il ruolo dell’infermiere come professionista autonomo, capace di ragionare, decidere e innovare. Un cambiamento che può:

  • Migliorare la qualità e la sicurezza delle cure

  • Rafforzare l’alleanza terapeutica con il paziente

  • Aumentare il riconoscimento della professione nel sistema sanitario

  • Contrastare la medicalizzazione eccessiva dell’assistenza

È tempo di pensare come scienziati, agire come partner di cura e documentare come professionisti consapevoli. Perché il vero valore dell’infermieristica non sta solo nei gesti che compie, ma nel modo in cui li pensa.

 

da: Narayan, M. Nursing's Scientific Method. Am. J. Nurs.. 2025;125(10):52-57. doi:10.1097/AJN.0000000000000167.