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Infermieri, odontoiatri e farmacisti: cambiano i programmi di studio entro il 2026

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 10/11/2025

FormazioneProfessione e lavoro

 

Via libera al decreto legislativo che recepisce la direttiva UE 2024/782: l’Italia adegua i programmi formativi delle professioni sanitarie ai più recenti sviluppi scientifici e tecnologici

10 novembre 2025 – La formazione delle professioni sanitarie entra in una nuova fase. Il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2024/782, introducendo importanti modifiche ai requisiti minimi di formazione per infermieri, odontoiatri e farmacisti. Un aggiornamento atteso, che allinea i percorsi formativi italiani ai progressi scientifici e tecnici riconosciuti a livello europeo.

L’intervento normativo, che modifica il decreto legislativo 206 del 2007, riguarda direttamente tre figure chiave del sistema sanitario: l’infermiere responsabile dell’assistenza generale, il dentista e il farmacista. Le nuove disposizioni, oltre a modernizzare i contenuti teorici e pratici dei corsi universitari, rafforzano la dimensione interdisciplinare e digitale della formazione sanitaria.

Le novità per gli infermieri: assistenza personalizzata e sanità digitale

Per gli infermieri, la riforma alza l’asticella delle competenze richieste. Oltre a una solida base scientifica, viene introdotta la necessità di sviluppare una “pratica basata su evidenze” e una conoscenza avanzata delle tecnologie digitali applicate alla sanità. Il nuovo impianto formativo valorizza la centralità del paziente, l’etica professionale, la leadership infermieristica e il lavoro in team multidisciplinari.

Il programma di studi sarà strutturato in due aree principali: insegnamento teorico (con focus su scienze di base, scienze sociali, etica, legislazione e sanità elettronica) e formazione clinica in ambiti come medicina generale, pediatria, geriatria, psichiatria e assistenza alla comunità.

Odontoiatri: entra l’odontoiatria digitale e la medicina rigenerativa

Anche per i dentisti il decreto porta una revisione sostanziale. Viene introdotto lo studio dell’odontoiatria digitale, della genetica e della medicina rigenerativa, insieme a competenze gestionali utili per l’avvio e la gestione di uno studio dentistico. Ampio spazio è dato alla gerodontologia (cura degli anziani), all’implantologia e alla salute orale di comunità.

Farmacisti: farmacogenomica, sanità pubblica e farmacoepidemiologia

Per i futuri farmacisti, il nuovo impianto formativo diventa più articolato e multidisciplinare. Tra le nuove competenze spiccano la farmacogenomica, la farmacia clinica e sociale, la farmacoeconomia e l’utilizzo della tecnologia digitale in ambito farmaceutico. Cresce anche il peso della formazione su salute pubblica, epidemiologia e collaborazione interprofessionale.

Un passo verso l’Europa della salute

Con questo aggiornamento, l’Italia si allinea agli standard europei, facilitando il riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali e promuovendo una formazione più moderna, coerente con le sfide della medicina contemporanea. Un passo avanti decisivo verso una sanità europea più integrata, competente e digitale.