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Come si effettua un tampone per CoVid-19? VIDEO

Giuseppe Romeodi
Giuseppe Romeo
Pubblicato il: 17/03/2020 vai ai commenti

Coronavirus

Giorni fa, dei giornalisti del programma "Presa Diretta" di LA7, si sono recati presso la Rianimazione dell'Ospedale di Cremona, una delle aeree endemiche maggiormente colpite dal CoVid-19.

Dalle riprese è emersa una maggiore consapevolezza di una realtà sconcertante che non potevamo mai aspettarci fino a poche settimane fa di dover vivere davvero: Infermieri, Medici, OSS, avvolti in tute impermeabili che li rendevano indistinguibili l'uno dall'altro, pazienti gravi, intubati, la cui vita dipende dalle macchine, che affollano corsie che non riescono più a contenerli.

 

Ad un certo punto le immagini si sofferma su di una collega Infermiera che esegue il tampone, ecco il VIDEO:

Video esecuzione tampone per ricerca CoVid-19

 

Cos'è? il "tampone"? come funziona?

È il primo esame che gli operatori sanitari eseguono su persone a rischio (per esempio sugli italiani rimpatriati dai luoghi in cui si è sviluppata l’epidemia) e sui casi sospetti. Consiste nel prelievo di materiale biologico dalle vie respiratorie tramite un tampone faringeo, ossia un bastoncino cotonato che raccoglie muco e saliva. I campioni vengono spediti nei laboratori autorizzati all’analisi (in Italia sono quelli dell’Istituto Spallanzani a Roma e dell’Ospedale Sacco a Milano), dove, attraverso tecniche di biologia molecolare, si cerca il materiale genetico virale. Se questo è presente, viene amplificato, cioè copiato innumerevoli volte, per renderlo rilevabile e disponibile per l’identificazione. L’essere umano, infatti, viene a contatto ogni giorno con tanti virus diversi (primo fra tutti in questo periodo il virus dell’influenza stagionale) ed è necessario controllare che ci siano specifiche sequenze per accertare che si tratti di Sars-Cov-2. I risultati di questo tipo di test arrivano in poche ore.

Per tutti i generi di tamponi, l’obiettivo dell’esame è determinare se è presente un agente patogeno, stabilendo anche quale sia la sua natura. Nella pratica, il test avviene prelevando dal paziente un campione della secrezione che copre la mucosa della faringe posteriore, e materialmente si tratta di strofinare leggermente una sorta di bastoncino cotonato (tipo cotton fioc, per intendersi) facendo attenzione a non prelevare materiale da altre parti del cavo orale. Il test ha un’invasività praticamente nulla, può originare al più un impercettibile fastidio nel punto di contatto e non dà alcun effetto indesiderato. Viene eseguito in pochi secondi.

La semplicità del test non significa però che possa essere eseguito da chiunque o in autonomia: per avere un risultato attendibile è necessario che venga seguito con precisione un protocollo di prelievo, che a eseguire l’esame sia personale addestrato e specializzato e poi (per ragioni di contenimento del contagio) è preferibile svolgere gli screening al domicilio dei pazienti e non in ospedale – il che naturalmente rende la procedura un po’ più complessa.

 

Possono verificarsi falsi positivi o falsi negativi?

Anche se il tampone faringeo viene eseguito e gestito da esperti, la sua affidabilità non è del 100%. Secondo le statistiche più robuste relative alle performance generali dei tamponi faringei (per il Sars-Cov-2 è presto per dare numeri precisi), la percentuali di falsi positivi è compresa tra l’1% e il 4%. Vale a dire, una piccolissima frazione dei tamponi potrebbe erroneamente rivelare la presenza del coronavirus anche se non c’è, per esempio perché è presente un’altra infezione virale che fa da confondente. Più significativo, invece, è il caso dei falsi negativi, ossia di persone che risultano non infette quando invece sono già state contagiate: in generale si stima che questo caso riguardi il 10% delle persone.

Per ridurre quest’ultimo fattore di incertezza, l’ideale è ripetere più volte il test su ciascuna persona ritenuta a rischio, anche perché – soprattutto quando l’infezione non si è ancora del tutto mostrata – è possibile che la carica virale sulla faringe sia troppo scarsa per essere identificata. Anche chi risulta positivo dovrebbe comunque ri-sottoporsi al test, e quando possibile si prevede almeno un secondo tampone faringeo. L’altro elemento che può generare responsi sbagliati è la scarsa qualità del materiale prelevato, e per ridurre questo margine d’errore è necessario svolgere i test con tutte le attenzioni del caso.

 

Secondo la Circolare Ministeriale, chi ha diritto a dare il tampone?

  1. a) una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;  una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di mano);
    b) una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
    c) una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
    d) una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;
    e) un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta a un caso di COVID19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati (dispositivi di protezione individuale) o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
    f) una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave o abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo). Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima dell'insorgenza della malattia nel caso in esame.

 

E quel prelievo all'interno del video effettuato dal naso, cos'è?

Si tratta del Filmarray respiratorio. Il pannello respiratorio per FILMARRAY consente un rilevamento automatico rapido e accurato dei patogeni responsabili delle infezioni respiratorie. È in grado di analizzare 17 virus e 3 batteri causa di infezioni delle vie aeree superiori con una sensibilità e una specificità globali del 95 e del 99%, rispettivamente. Richiede solo 2 minuti di tempo di manipolazione, per un tempo di esecuzione totale di circa un’ora. L’individuazione rapida e accurata dell’agente eziologico responsabile delle infezioni delle vie aeree superiori migliora la gestione del paziente, grazie all’istituzione efficace e tempestiva di una terapia antibiotica o antivirale, alla prevenzione di una diffusione secondaria dell’infezione, alla riduzione dei ricoveri ospedalieri e al contenimento dei costi per test ancillari superflui.

 

I virus identificabili sono:

Adenovirus
Coronavirus 229E
Coronavirus HKU1
Coronavirus OC43
Coronavirus NL63
Metapneumovirus umano
Rhinovirus/Enterovirus umano
Influenza A

nfluenza A/H1
Influenza A/H1-2009
Influenza A/H3
Influenza B
Parainfluenza 1
Parainfluenza 2
Parainfluenza 3
Parainfluenza 4
RSV (virus sinciziale)

 

Mentre per quanto riguarda i batteri è possibile ricercare:

Bordetella pertussis
Chlamydophila pneumoniae
Mycoplasma pneumoniae

 

La cosa assurda è che oggi, Infermieri, Medici, OSS, tecnici, e tutto il personale sanitario, anche se venuto a contatto con paziente affetto da CoVid-19, per prescrizione di Legge, non è sottoponibile a tampone finchè non presenta sintomi patognomonici per CoVid-19



Fonti: Wired, La Stampa