Infermieri positivi richiamati in servizio. In Australia è caos negli ospedali
Gli infermieri positivi al Covid vengono richiamati a lavorare negli ospedali del Nuovo Galles del Sud – in violazione dei protocolli sanitari statali – mentre i dirigenti ospedalieri ricorrono a misure disperate per le strutture del personale che si piegano sotto l'epidemia di Omicron.
Il The Guardian Australia è stato contattato da più infermieri che lavorano in diversi ospedali dello stato australiano, allarmati dal fatto di trovarsi a lavorare a fianco di colleghi positivi al Covid, poiché 2.500 operatori sanitari sono in isolamento in tutto il NSW.
Tutti gli infermieri affermano che il richiamo in servizio sia stato diramato con comunicazioni verbali non ufficiali, con l’invito a tornare a lavoro, a patto che gli infermieri positivi al Covid fossero asintomatici e indossassero dispositivi di protezione individuale.
Tuttavia, alcuni hanno affermato di aver visto infermieri positivi al Covid nei reparti con sintomi evidenti, tra cui tosse e starnuti.
In un ospedale di Sydney, gli infermieri positivi al Covid sembravano limitarsi a lavorare nei reparti Covid. Tuttavia, in altri ospedali, gli infermieri hanno affermato che stavano curando pazienti non Covid e interagendo con il personale Covid-negativo.
L’Australia – che ha tenuto i confini sigillati per due anni e costringeva alla quarantena di 14 giorni nei Covid hotel chiunque riuscisse ad arrivare sul territorio – ha riportato un numero record di circa 50.000 (47.738) nuovi casi di Covid, per la maggior parte di variante Omicron e non gravi.