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Cosa fare se ti punge la caravella portoghese. Cos’è e perché può essere letale

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 26/07/2022 vai ai commenti

AttualitàCronache sanitarie

La caravella portoghese, protagonista delle cronache estive di quest’anno, è un organismo marino, spesso confuso con la medusa, abitante dell’oceano Atlantico, spinto dalle correnti nel mare Mediterraneo, dove gli avvistamenti si stanno moltiplicando. Solo pochi giorni fa, una donna è stata punta nel catanese, con ricorso alle cure ospedaliere.

 

Cos’è la Caravella Portoghese

La Caravella portoghese (Physalia physalis), è un celenterato marino, una delle due specie del genere Physalia insieme a Physalia utriculus. Per il suo aspetto viene spesso scambiata per una medusa, ma è in realtà un sifonoforo. Non si tratta cioè di un singolo organismo pluricellulare, ma dell'aggregazione di individui specializzati di quattro tipi diversi, chiamati zooidi, collegati e fisiologicamente integrati tra loro al punto da essere reciprocamente dipendenti per la sopravvivenza. È dotata di tentacoli capaci di punture molto dolorose e pericolose per l'uomo.

Il nome "caravella portoghese" deriverebbe dall'aspetto dell'individuo galleggiante, che ricorderebbe appunto una caravella a vele spiegate.

La caravella portoghese è composta da quattro tipi di polipi.

Il primo, chiamato pneumatoforo o più comunemente "vela", è una sacca galleggiante colma di gas, che consente all'animale di galleggiare. È lunga tra i 9 e i 30 cm, alta fino a 15 cm, prevalentemente trasparente con tinte blu, viola, rosa o malva. L'individuo è capace di generare autonomamente o prelevare dall'atmosfera i gas di cui necessita: tale miscela è solitamente composta per il 14% da monossido di carbonio mentre per il resto da azoto, ossigeno e argon nonché tracce di biossido di carbonio; questo gas può essere espulso da un orifizio con sfintere che si trova all'estremità della pneumatofora.

Ha inoltre proprietà aerodinamiche che apparentemente può modificare contraendo la cresta. Galleggia sospinta dal vento a un'angolazione dipendente dalla curvatura della parte emersa e dalla resistenza della parte sommersa. Al di sotto di essa si trovano i tentacoli, lunghi fino a 50 metri (sebbene la loro lunghezza media si aggiri intorno ai 10 metri), fortemente urticanti e costituiti da individui dattilozoidi, incaricati di ricercare e catturare le prede e di dirigerle verso gli individui gastrozoidi, che si occupano della loro digestione.

 

Il veleno

Gli oltre dieci tipi di veleno di cui sono colme le nematocisti nei tentacoli della caravella portoghese sono in grado di paralizzare e uccidere rapidamente piccoli pesci e una varietà di altre prede di piccole dimensioni. Ciascun tipo di veleno è caratterizzato da un suo colore e per alcuni non sono ancora conosciuti rimedi. I tentacoli staccati ed in genere gli esemplari morti rimangono ugualmente pericolosi per ore se non giorni dall'avvenuto distacco o morte.

 

Questa specie è responsabile ogni anno di oltre 10.000 punture sull'uomo in Australia, particolarmente sulla costa orientale, meno frequentemente nella costa meridionale e occidentale.

Le punture causano solitamente forte dolore nell'uomo, lasciando ferite simili a frustate, vere e proprie piaghe arrossate che durano normalmente due o tre giorni, mentre il dolore solitamente scompare dopo un'ora. Più raramente gli effetti avversi possono aggravarsi: shock anafilattico, febbre e interferenze con le funzioni cardiache e polmonari sono possibili, fino alla morte, seppure ciò accada raramente.

Nel caso della donna catanese punta di recente si sono sviluppati mal di testa, vomito, grave aritmia cardiaca, astenia e difficoltà respiratorie che l'hanno portata al ricovero in terapia intensiva.

 

Cosa fare in caso di puntura

Dopo una puntura potrebbero rendersi necessarie cure mediche, specialmente se il dolore rimane intenso, se c'è una reazione estrema, se l'esantema peggiora, se si scatena un malessere diffuso o una striscia arrossata si sviluppa tra i linfonodi e la puntura, o se entrambe le aree diventano rosse e morbide. Diversi trial clinici, per quanto riguarda le misure immediate, consigliano di immergere la parte urticata in acqua ad una temperatura di 45° per 20 minuti.

E’ importante, dopo aver tolto i residui dell'animale , risciacquare la zona colpita con acqua di mare; non l'acqua dolce che può favorire lo scoppio di eventuali nematocisti rimaste sulla pelle, con conseguente rilascio di ulteriori tossine. Gli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari raccomandano di non usare l'aceto prima dell'acqua di mare per la puntura di una caravella portoghese, consigliato invece per quelle di altri celenterati