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Le vostre tesi: Emergenza-Urgenza psichiatrica nell'età evolutiva

Isabella La Pumadi
Isabella La Puma
Pubblicato il: 04/10/2024 vai ai commenti

Professione e lavoroStudenti infermieri

Infermieristicamente aiuta gli studenti con le loro tesi. Pubblichiamo e divulghiamo i vostri questionari in modo da farvi avere più risposte possibili, quindi più dati da utilizzare!

Oggi divulghiamo il questionario della studentessa Ilaria Francesca Ammirati, laureanda del corso di Infermieristica Pediatrica, presso l'Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli. Ci chiede un aiuto per la compilazione del questionario relativo alla sua tesi nella quale indaga quali e quante conoscenze si hanno riguardanti la gestione infermieristica dell'emergenza-urgenza psichiatrica in età evolutiva

disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza rappresentano un ambito pediatrico di particolare rilevanza per la salute pubblica, perché sono estremamente frequenti, spesso cronici, complessi e in aumento.

Richiedono interventi diagnostici, terapeutici e riabilitativi tempestivi e appropriati per modificare il decorso, che devono includere competenze specialistiche mirate e in linea con evidenze scientifiche in continuo cambiamento.

Nell’età evolutiva una diagnosi precoce ed un altrettanto precoce e tempestivo intervento può cambiare, in molti casi, la storia naturale della malattia e prevenire le numerose sequele, evitando un decorso ingravescente ed invalidante, diminuendo così in modo rilevante i costi emotivi, sociali ed economici sull’individuo, sulla famiglia e sulla società.

Le urgenze psichiatriche in età evolutiva sono eventi spesso drammatici che coinvolgono il paziente e la sua famiglia, e necessitano di risposte uniformi, appropriate, coerenti, efficaci ed efficienti. L’urgenza psichiatrica è definita come una condizione di alterazione acuta del pensiero, dell’umore, del comportamento o delle relazioni sociali tale da richiedere un intervento immediato. Una sintomatologia psichiatrica acuta può essere collegata alla slatentizzazione di un disturbo psichiatrico non conclamato e quindi non ancora diagnosticato, o allo scompenso o riacutizzazione di un disturbo psichiatrico già noto. Sempre più spesso l’acuzie rappresenta per gli adolescenti una modalità di accesso ai servizi sanitari e rappresenta quindi una occasione potenzialmente molto ricca per costruire un aggancio terapeutico.

La necessità urgente di risposte appropriate nell’area della salute mentale in infanzia ed adolescenza è indicata già nel Piano di Azioni Nazionale per la Salute Mentale, oggetto di accordo in conferenza Stato-Regioni (PANSM, 2013)

Nel documento, vengono formulate alcune Raccomandazioni rivolte al Governo, alle Regioni e agli altri interlocutori istituzionali, di cui la principale è che “… tutti i servizi e gli interventi nell’ambito dei disagi psichici e dei disturbi psichiatrici in adolescenza siano effettivamente improntati ai principi di specificità, partecipazione, continuità e autonomia derivanti dai principi trasversali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza “.

La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), con il supporto delle Segreterie Regionali e per il tramite delle Sezioni Scientifiche di “Psichiatria dell’età evolutiva” ed “Epidemiologia e organizzazione dei servizi” ha effettuato due differenti rilevazioni sullo stato di applicazione del PANSM a livello regionale.

Nella rilevazione effettuata nel 2015 (Farruggia R., Costa S., 2016) è stato evidenziato che una percentuale variabile tra il 45 e il 65% delle Regioni italiane non aveva ancora sviluppato strutture e/o percorsi organizzativi per una assistenza appropriata nelle situazioni di urgenza psichiatrica in età evolutiva, e soprattutto che nel 65% delle regioni non erano ancora stati sviluppati né percorsi condivisi né protocolli tra NPIA, PS/DEA, Psichiatria, pediatria per la gestione delle acuzie psichiatriche in età evolutiva.

L’infermiere ha un ruolo molto importante nelle situazioni di urgenza-emergenza psichiatrica nell’età evolutiva, in quanto è il primo operatore sanitario con cui il paziente viene a contatto nel momento del triage. L’infermiere esperto attribuisce un codice colore che classifica la gravità della situazione in atto e consente di attivare i percorsi diagnostico-terapeutici più appropriati. Si tratta di un ausilio importante per il percorso di cura, perché consente di modulare in modo maggiormente adeguato il tempo di attesa e la tempestività e specificità della risposta, ma ancora poco diffuso sia nell’ambito della psichiatria degli adulti che ancor più in età evolutiva.

Avete mai avuto esperienze in questo ambito? Quali sono le vostre conoscenze a riguardo. Rispondete numerosi al questionario qui!

Crediti

Giornale di NEUROPSICHIATRIA dell’ETÀ EVOLUTIVA 2018;38:57-72