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Nel 2023 sarà più difficile l’uscita anticipata dal lavoro: le pensioni secondo la legge di bilancio

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 09/12/2022 vai ai commenti

Attualità

Bisognerà aspettare il 2023 per vedere una vera e propria riforma delle pensioni che superi, almeno queste sono le intenzioni del Governo Meloni, l’attuale Legge Fornero.

Intanto, l’uscita anticipata dal lavoro, già avviata con quota 100, poi 102 e ora 103 e l’opzione donna, si complica ulteriormente, rendendo più difficile e complesso il pensionamento pretermine.

La responsabilità è tutta della Legge di Bilancio che complica, come detto, la vita a chi desidera lasciare il lavoro prima del raggiungimento dei tradizionali requisiti richiesti proprio dalla Fornero.

Innanzitutto la quota 102 diventerà quota 103: l’uscita anticipata sarà possibile ad almeno 62 anni e con 41 di contributi versati. 

A parte l’aumento di 1 anno, però, per gli infermieri e le ostetriche non ci dovrebbero essere grossi problemi, dal punto di vista economico, poiché le penalizzazioni (anche del 20%) si applicheranno su pensioni che vanno oltre i 2800 euro lordi al mese.

Per l’opzione donna le regole del 2023 devono ancora essere definite. Sembrano saltare i criteri legati ai figli inseriti nella manovra, ovvero l’anticipo a 58 anni per chi ha almeno due figli e a 59 per chi ne ha uno. Dovrebbero invece restare i requisiti riguardanti l’appartenenza ad alcune categorie: caregiver, lavoratrici licenziate o di aziende in crisi e quelle con un’invalidità almeno al 74%. Con “opzione donna” si potrebbe quindi andare in pensione con 60 anni d’età e 35 di contributi, ovvero un anno in più rispetto alle regole attuali per le autonome e due per le dipendenti pubbliche (con criteri più stringenti rispetto al 2022).

Resta tutto invariato per l’APE sociale: in questo caso non ci saranno complicazioni aggiuntive. Potranno andare in pensione, con almeno 63 anni di età e 36 di contributi, i disoccupati, gli invalidi, chi assiste familiari con disabilità, chi compie lavori gravosi. Si scende a 30 anni per i disoccupati da lungo tempo, gli invalidi civili e i caregiver.

In buona sostanza, quanti lavoratori riusciranno a pre-pensionarsi nel 2023?

Secondo alcune stime (ad es. della Fondazione Di Vittorio) nel 2023 le uscite anticipate, considerando quota 103, Opzione donna e APE sociale, saranno meno delle 90mila previste dalla Legge di Bilancio. Dovrebbero attestarsi su poco più di un quarto del numero previsto, ovvero circa 25mila lavoratori e lavoratrici.

Non resta che attendere il 19 gennaio 2023, quando partiranno i tavoli Governo-Sindacati per definire la vera e propria riforma che mira a superare la Legge Fornero.