Violenza contro infermieri. Direttore Ulss 4: ‘vanno compresi gli aggressori’. NurSind in rivolta
Violente minacce ai danni del personale sanitario: il dramma si consuma nuovamente nel pronto soccorso di Portogruaro. Un'infermiera ha denunciato di aver subito pesanti minacce da parte dei parenti di un paziente deceduto, arrivando persino a temere di essere data alle fiamme. Di fronte a questa inaccettabile situazione, la Ulss4 ha annunciato il proprio impegno nel prendere provvedimenti strutturali nel reparto di pronto soccorso, nonché nell'istituire corsi di formazione per aiutare il personale sanitario a gestire le aggressioni.
Il Direttore Generale della Ulss 4 Veneto orientale, raggiunto dai giornalisti del Gazzettino, ha commentato: "Questo fatto specifico è legato a un evento tragico che ha coinvolto i familiari di un giovane deceduto. Bisogna comprendere il contesto, anche se le minacce non sono mai giustificate. Si tratta di un caso che va letto nella drammaticità di un evento mortale e va tenuto in considerazione lo stato d'animo dei parenti. Gli operatori del 118 sanno cosa significa trovarsi di fronte alla rabbia dei familiari di una vittima, nulla a che vedere con le aggressioni senza motivi, che in ogni caso condanno fermamente. Proprio per aiutarli a gestire questi eventi, abbiamo già organizzato corsi specifici e ne abbiamo in programma altri".
Tuttavia, tali dichiarazioni hanno suscitato indignazione tra le organizzazioni sindacali, che ora si trovano sul piede di guerra.
"Nessuna menzione alla vera causa delle aggressioni, ossia la carenza di personale e il sovraccarico del pronto soccorso", ha commentato Nella Lepore, della segreteria territoriale NurSind Venezia, esprimendo solidarietà all'infermiera vittima dell'aggressione.
La sindacalista ha continuato: "Le velate dichiarazioni del Direttore Generale, secondo cui il fenomeno dovrebbe essere compreso e che spetta agli infermieri imparare a gestire la rabbia dei parenti, sono vergognose. Sono affermazioni che nascondono la vera ragione delle aggressioni, ossia la grave carenza di personale".
"Chiederemo un incontro con il Direttore Generale per mettere in evidenza le soluzioni reali al sempre crescente e pericoloso fenomeno delle aggressioni", ha concluso Lepore.