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Salute e sostenibilità: l'inquinamento

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 05/02/2024 vai ai commenti

Attualità

La salute, il benessere e la sostenibilità sono strettamente interconnessi: secondo l’Obiettivo di sviluppo sostenibile n. 3 delle Nazioni Unite “Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età” è fondamentale proteggere il nostro pianeta per garantire la prosperità globale, promuovendo una vita sana e uno sviluppo socio-economico basato sull’utilizzo sostenibile delle risorse ambientali.

Con questa rubrica vogliamo approfondire il connubio “salute e sostenibilità” e comprendere il ruolo degli infermieri nel promuoverne i principi.

La serie di articoli sarà così composta:

1) Ambiente

2) Alimentazione

3) Inquinamento

4) Mobilità

5) Consumi

6) Tutela dei lavoratori

  1. Inquinamento

L’inquinamento atmosferico rappresenta una delle principali cause di morte prematura e di malattia e costituisce il più grave rischio sanitario ambientale in Europa. Le malattie cardiache e l’ictus sono le cause più comuni di morte prematura attribuibili all’inquinamento atmosferico, seguite da malattie polmonari e cancro ai polmoni

Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute dipendono non solo dall’esposizione, ma anche dalla vulnerabilità dei singoli. La vulnerabilità all’inquinamento atmosferico può aumentare con l’età e in presenza di problemi di salute pregressi o comportamenti particolari.

Una relazione speciale della Corte dei Conti Europea del 2018 (consultabile qui) afferma che “Ogni anno si verificano circa 400 000 casi di morte prematura dovuta a una presenza eccessiva di inquinanti atmosferici come il pulviscolo, il biossido di azoto e l’ozono. Da circa 30 anni vige nell’UE una normativa per l’aria pulita che fissa limiti alle concentrazioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera. Nondimeno, gran parte degli Stati membri dell’UE e numerose città europee presentano ancor oggi una qualità dell’aria spesso scadente. La Corte ha constatato che i cittadini europei respirano tuttora aria nociva soprattutto a causa di una normativa debole e di un’attuazione insoddisfacente delle politiche. Le raccomandazioni della Corte sono intese a rafforzare la direttiva sulla qualità dell’aria ambiente e a sollecitare ulteriori interventi efficaci da parte della Commissione europea e degli Stati membri, tra cui un miglior coordinamento delle politiche e una maggiore informazione pubblica”.

Uno degli interventi più immediati a cui i Comuni ricorrono quando i livelli di inquinamento salgono oltre i livelli soglia è quello di ordinare il blocco della circolazione dei veicoli, spesso solo di quelli più inquinanti. Ma tale misura incide molto poco sull’inquinamento dell’aria, poiché l’incidenza dei veicoli leggeri su questo fenomeno è solo del 9% (fonte ISPRA), mentre è del 38% quello causato dal riscaldamento, del 15% quello provocato dagli allevamenti intensivi e dell’11% quello che deriva dalle attività industriali.

Inoltre va anche detto che il trend degli ultimi anni è chiaro: diminuisce l’inquinamento dovuto a auto, moto e del trasporto su strada, diminuisce quello legato ad agricoltura, industria e produzione energetica. Ma aumenta la quota legata al riscaldamento e al settore allevamenti (che sono anche i principali responsabili di emissione di ammoniaca nell’aria: il 76,7% a livello nazionale nel 2015).

Va quindi sicuramente fatto qualcosa in questi due settori!

Quali sono le zone meno salubri d’Italia? Il podio per la peggior qualità dell’aria spetta alla Pianura Padana, mentre quello per la migliore va a Sassari. Tra le migliori, oltre alla città sarda, ci sono Livorno e Battipaglia, mentre tra le peggiori ritroviamo Cremona, Milano, Padova, Venezia, Roma e Napoli.

Ruolo dell’infermiere

Oltre ad esercitare un ruolo educativo di primo piano, come già suggerito negli altri articoli di questa rubrica, l’infermiere può essere parte attiva nel controllare l’uso smodato dei riscaldamenti sia nei luoghi di lavoro che nelle abitazioni. Oltre a far male alla qualità dell’aria, come detto, un riscaldamento eccessivo degli ambienti può avere anche un impatto negativo sulla salute delle persone. Inoltre, per quanto riguardano i risvolti dannosi, oltre che per la salute, anche per l’ambiente, degli allevamenti intensivi, l’infermiere può fare educazione alimentare spiegando alle persone quanto possa incidere sul benessere complessivo un uso limitatissimo di carni e derivati animali nell’alimentazione quotidiana.