Gaza. Almeno 500 i sanitari uccisi tra medici ed infermieri

La Difesa Civile di Hamas, ha annunciato la morte di 57 persone in cinque distinti attacchi israeliani nel centro, nel sud e nel nord di Gaza. Mohammad al-Moughaïr, un funzionario della Protezione civile, ha riferito di 48 morti nella giornata di ieri in "tre massacri avvenuti in meno meno di un'ora".

Tre ore dopo, intorno all'1:00 e all'1:30 ora locale è stato riferito di due ulteriori attacchi che hanno provocato rispettivamente la morte di sette e di due persone. I primi tre attacchi sono avvenuti vicino a una stazione di servizio ad Al-Mawasi a ovest di Khan Younes, contro una scuola gestita dall'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel campo profughi di Nuseirat e vicino alla rotatoria di Beit Lahia.

L'esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato di aver preso di mira "terroristi che utilizzano una scuola dell'Unrwa nella regione di Nusseirat" e "un'azienda leader" della Jihad islamica "a ovest di Khan Younis".

La situazione a Gaza continua a deteriorarsi, con un bilancio di vittime civili che cresce esponenzialmente . Il conflitto ha avuto un impatto devastante anche sul personale sanitario. Secondo un'analisi dell'agenzia stampa AP, almeno 500 operatori sanitari sono stati uccisi da Israele nei nove mesi di guerra a Gaza. Tra le vittime si contano  infermieri e specialisti di vari settori, come un chirurgo plastico, un chirurgo ricostruttivo, un ostetrico/ginecologo, un chirurgo ortopedico, un medico specialista in fertilità e l'unico medico specializzato in trapianti di fegato a Gaza. Hassan Hamdan, chirurgo plastico, è stato ucciso insieme a 12 membri della sua famiglia mentre stava andando a curare vittime del conflitto. Suo figlio, Osama Hamdan, chirurgo ortopedico, ha appreso della tragedia mentre era in servizio al pronto soccorso del Nasser Hospital. "Sono riuscito a recuperare solo alcune parti del corpo dei miei figli e della loro madre a causa della grandezza dell'esplosione", ha dichiarato Hamdan.