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Infermieri allo stremo e il Governo tergiversa. NurSind verso lo sciopero

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La Redazione
Pubblicato il: 16/09/2024 vai ai commenti

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La sanità italiana è sull'orlo del baratro e, mentre il Governo continua a prendere tempo, la situazione per gli infermieri diventa sempre più insostenibile. A lanciare l'allarme è Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato Nursind, che ha ribadito l’urgenza di misure concrete a sostegno della categoria, pena uno sciopero imminente. "Il tempo per la sanità sta scadendo, e gli infermieri sono i primi ad avere letteralmente le ore contate", ha dichiarato Bottega. La mancata valorizzazione delle competenze e il mancato aumento delle indennità di specificità stanno mettendo a rischio l'intero sistema sanitario.

Nonostante lo stato di agitazione proclamato già prima dell’estate, il Governo sembra non aver ancora preso decisioni definitive. Anzi, secondo Bottega, l’esecutivo si è impantanato nel classico gioco delle parti: da un lato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che mantiene rigida la linea del contenimento della spesa pubblica, dall’altro il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che lascia intendere, attraverso dichiarazioni alla stampa, l'intenzione di sostenere il settore sanitario nella prossima Legge di Bilancio.

Ma il tempo stringe. Come ha sottolineato Bottega, il Piano strutturale di bilancio – la cui prima bozza dovrebbe essere discussa domani in Consiglio dei Ministri – sembra ancora un documento incompleto e approssimativo. "Una scelta che può avere una sua logica se si attendono i dati Istat, ma la sanità non può aspettare. Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è malato e necessita di cure urgenti, e il Governo dovrebbe aver già preso la decisione di investire più risorse per salvarlo", ha aggiunto.

La situazione critica degli infermieri è sotto gli occhi di tutti. Il segretario Nursind ha ricordato il drammatico calo di iscrizioni ai corsi di laurea in Infermieristica, chiaro segno di una professione in crisi. "A parole, tutti riconoscono il problema, ma poi nessuno agisce. Davvero si vuole aspettare che interi reparti e ospedali chiudano per mancanza di personale?", ha incalzato Bottega. Il segnale è chiaro: senza interventi urgenti, il rischio di uno sciopero degli infermieri è più che concreto.

La principale richiesta del sindacato è un aumento dell’indennità di specificità, ritenuta una misura indispensabile per arginare la crescente disaffezione tra gli operatori sanitari. La proposta del Governo di una defiscalizzazione al 15%, che porterebbe in tasca agli infermieri solo 14 euro netti al mese, è giudicata "un pannicello caldo" che non risolverebbe i problemi strutturali. "Bisogna fare di più. Senza risorse congrue e una vera valorizzazione delle competenze, il futuro della professione infermieristica in Italia appare sempre più a rischio", ha concluso Bottega.

Le parole del segretario del NurSind suonano come un avvertimento. L’autunno si preannuncia caldo sul fronte della sanità, con il rischio concreto di proteste e scioperi che potrebbero mettere in seria difficoltà un sistema sanitario già in affanno.