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Aggressione al personale sanitario del reparto di oncologia. La denuncia di NurSind Pescara

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 16/09/2024 vai ai commenti

AbruzzoNurSind dal territorio

PESCARA – L'ennesimo episodio di violenza ai danni del personale sanitario scuote il reparto di Oncologia dell'ospedale di Pescara. A seguito di un'irruzione che ha causato danneggiamenti e minacce verso i professionisti del settore, il sindacato degli infermieri NurSind ha espresso profondo disappunto per un atto definito "vile e inconsulto", sottolineando la crescente normalizzazione di questi comportamenti.
Antonio Argentini, segretario territoriale del NurSind Pescara, ha voluto rendere pubblica la preoccupazione del sindacato con una dura presa di posizione. "A seguito dell’irruzione, danneggiamenti e minacce subite dal personale sanitario del reparto di Oncologia dell'ospedale del PO di Pescara, esterniamo tutto il suo disappunto per un atto vile ed inconsulto, che nella sua tragica quotidianità sta diventando purtroppo la normalità."
L'episodio, avvenuto nei giorni scorsi, si inserisce in un quadro sempre più allarmante. Argentini ha infatti dichiarato: "Difatti tali episodi, sempre più frequenti e violenti, continuano a registrarsi senza che nessuna azione atta a contrastarli venga posta in essere, dimenticando tutto quanto avvenuto nel recente passato e, soprattutto, non analizzando le problematiche che rendono possibili tali, esecrabili, comportamenti."
Il segretario del NurSind ha inoltre espresso solidarietà al personale dell’Oncologia, ma ha lanciato un monito su ciò che potrebbe accadere in futuro. "Stavolta è toccato al personale dell’Oncologia di Pescara, a cui va tutta la nostra solidarietà e comprensione, ma la prossima volta a chi toccherà? E in che modo? Ma, soprattutto, si eviteranno conseguenze ben più maggiori di quelle finora riscontrate?"
Nonostante il comunicato ufficiale di vicinanza dell'ASL di Pescara agli operatori coinvolti, Argentini ha ribadito come tale supporto non sia sufficiente a risolvere il problema alla radice. "Siamo lieti che l’ASL Pescara abbia esternato vicinanza agli operatori coinvolti attraverso un comunicato ufficiale, ma di certo tutto questo non basta ad eliminare le cause che portano agli episodi di violenza che siamo costretti a commentare, oramai, quasi quotidianamente."
Secondo Argentini, c'è una realtà sommersa che non emerge dalle cronache: "Non facciamoci ingannare dal fatto che detti episodi siano numericamente inferiori alla media nazionale, perché a fronte di quanto assurge all’onore delle cronache, esiste un sommerso fatto di intimidazioni, minacce verbali e fisiche che spesso e volentieri non vengono denunciate." La paura di ritorsioni, anche fuori dall'ambiente lavorativo, e la risoluzione interna di alcuni conflitti, contribuiscono a nascondere la gravità del fenomeno.
"Resta il fatto che le cicatrici di queste vili aggressioni rimangono ben impresse nella mente degli operatori che, al di là della perdita di fiducia nell’istituzione, vanno al lavoro con uno stato d’animo quasi sottomesso in attesa del prossimo affronto che dovranno subire," ha aggiunto Argentini.
La richiesta del sindacato è chiara: "Sottolineiamo che nessuna azione propedeutica atta a prevenire tali vergognosi attacchi sia stata posta in essere." Il NurSind auspica un intervento legislativo che preveda pene severe per i responsabili di tali atti, oltre a misure correttive come il servizio sociale obbligatorio. "Ribadiamo la necessità di prevedere pene severe per chi si macchia di tali vili azioni e un periodo di servizio sociale come pena accessoria, al fine di far capire a tali soggetti a quale stress vengano sottoposti, giornalmente, i lavoratori."
Infine, Argentini ha rivolto un appello al Prefetto di Pescara per l'istituzione di un tavolo tecnico permanente. "Si chiede quindi l’autorevole intervento del Signor Prefetto di Pescara al fine di istituire un tavolo tecnico permanente che analizzi il fenomeno ed apporti i dovuti correttivi strutturali ed organizzativi, avendo cura di coinvolgere tutti gli stakeholder in sanità."
In mancanza di un intervento tempestivo, secondo il segretario del NurSind, si rischia di alimentare un problema sociale dalle dimensioni sempre più catastrofiche: "Diversamente, dovremo dedurre che non vi sia la volontà politica ed amministrativa per risolvere un problema di civiltà che sta via via aumentando le sue catastrofiche dimensioni."
Le aggressioni al personale sanitario rappresentano ormai una piaga diffusa, e le parole di Argentini mettono in luce la necessità di un'azione immediata per garantire la sicurezza e la dignità dei lavoratori della sanità.