Detrazioni per figli a carico: le novità della Legge di Bilancio 2025
La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti modifiche alle detrazioni fiscali per i figli a carico, fissando limiti d’età e nuove regole che entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2025. Le novità sono contenute al comma 11 della nuova norma e interessano milioni di famiglie italiane, con implicazioni rilevanti sia per i genitori con figli giovani che per specifiche categorie, come i lavoratori stranieri.
Nuovi limiti d’età per le detrazioni fiscali
Dal prossimo anno, sarà possibile beneficiare delle detrazioni per i figli a carico solo se questi hanno un’età compresa tra i 21 e i 30 anni. La misura si affianca all’assegno unico per i figli a carico, che ingloba già le detrazioni per i figli minori di 21 anni. Superati i 30 anni, invece, le detrazioni non saranno più riconosciute, segnando una cesura rispetto al passato.
Un'eccezione significativa riguarda i figli disabili ai sensi della Legge 104, per i quali il beneficio fiscale continuerà a essere riconosciuto senza limiti d’età. Inoltre, le famiglie con figli disabili potranno cumulare le detrazioni fiscali con l’assegno unico a partire dai 21 anni, una misura pensata per offrire ulteriore supporto economico.
Detrazioni negate ai lavoratori stranieri con figli all’estero
Una delle novità più controverse riguarda i lavoratori stranieri non europei, ovvero coloro che non sono cittadini di uno dei 30 Stati dello Spazio Economico Europeo. Anche se in regola dal punto di vista fiscale e previdenziale, tali lavoratori saranno esclusi dalle detrazioni per i figli a carico se questi ultimi risiedono all’estero. Questa misura rischia di sollevare critiche per l’impatto che avrà sulle famiglie di lavoratori stranieri regolarmente presenti in Italia.
Come funzionano le detrazioni fiscali
Dal 2025, la detrazione teorica spettante per ogni figlio a carico sarà di 950 euro. Questo importo sarà poi parametrato al reddito del genitore richiedente e suddiviso tra i genitori in base a regole precise:
- Genitori coniugati: La detrazione è suddivisa equamente al 50%, salvo accordo tra le parti che permetta di attribuirla al 100% al genitore con il reddito complessivo più alto.
- Genitori separati o divorziati:
- Se non c'è accordo, la detrazione spetta interamente al genitore affidatario.
- In caso di affidamento congiunto e mancanza di accordo, la detrazione è ripartita al 50% tra i genitori.
- Con un accordo specifico, si applicano le regole previste per i genitori coniugati.
- Incapienza fiscale: Se il genitore affidatario non può beneficiare della detrazione per incapienza, questa sarà trasferita interamente all’altro genitore, anche se non ha il reddito più elevato.
- Genitori non sposati: In caso di affidamento congiunto, valgono le stesse regole dei genitori coniugati. Con affidamento esclusivo, si applicano le norme per i genitori separati.