Zangrillo: conseguenze stop contratto, aumenti decisi dallo Stato e nessuna miglioria al lavoro
Dopo la rottura del tavolo di trattativa sul contratto della sanità, il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha lanciato un accorato appello ai sindacati per riprendere il dialogo. "Ora bisogna fare ogni sforzo per riprendere quanto prima il confronto, ma lo stallo non può essere infinito perché io questi soldi ai nostri lavoratori li voglio dare", ha dichiarato in un'intervista a Il Sole 24 Ore.
Il rischio di un’erogazione unilaterale
Zangrillo non esclude una soluzione d’urgenza, con un’erogazione unilaterale degli aumenti contrattuali, ma sottolinea che sarebbe una sconfitta per tutte le parti coinvolte: "Sarebbe una sconfitta per tutti, per i sindacati e per il nostro obiettivo di rimettere le persone al centro, riportando la Pubblica amministrazione a essere un buon posto di lavoro".
Il ministro ha ricordato come l’Italia si sia sempre distinta per una tradizione consolidata di relazioni sindacali, ribadendo la sua preferenza per il confronto e la concertazione: "Troverei paradossale che i sindacati, o meglio quelli che, a partire da Cgil e Uil, hanno determinato lo stallo, preferiscano un’erogazione unilaterale proprio ora che, per la prima volta nella storia della Repubblica, il governo ha creato le condizioni e stanziato le risorse per delineare una prospettiva di rinnovi contrattuali fino al 2030".
Secondo il ministro, ricorrere a una soluzione normativa significherebbe rinunciare alle innovazioni negoziate: "Riconoscere gli aumenti per via normativa implicherebbe perdere tutte le novità che sono state negoziate con i sindacati".
Vaccaro (NurSind): "Un teatrino politico sulla pelle dei lavoratori"
Alle parole del ministro si aggiungono le dichiarazioni di Salvatore Vaccaro, vice segretario nazionale del NurSind e segretario territoriale di Catania, che ha commentato con durezza la situazione. "Il ministro Zangrillo ha lanciato una notizia esplosiva: se la contrattazione fallisce, gli aumenti economici saranno determinati per legge", ha spiegato Vaccaro, evidenziando le implicazioni di questa ipotesi.
"Significa niente contratto, niente miglioramenti delle condizioni di lavoro. Solo un aumento economico deciso dallo Stato, senza alcuna possibilità per i lavoratori di far sentire la propria voce. Tutto questo per cosa? Per un teatrino politico in cui certi sindacati preferiscono giocare al conflitto sociale invece di tutelare i diritti di chi rappresentano", ha aggiunto il rappresentante del NurSind.
Vaccaro ha espresso delusione verso alcuni sindacati, accusati di anteporre il protagonismo politico agli interessi dei lavoratori: "Un sindacato come Nursing UP, che dovrebbe condividere i nostri ideali e contribuire a costruire il futuro dei professionisti, ha scelto la strada del protagonismo. Sapendo di essere l'ago della bilancia come sindacato di minoranza, si è lanciato nell’arena all’ultimo minuto solo per rubare la scena, tradendo gli interessi dei lavoratori".
Secondo Vaccaro, la sanità ha bisogno di serietà, non di giochi politici: "Fare politica sulle spalle dei lavoratori, puntando sulla pancia per raccattare qualche voto, è un errore imperdonabile. E Nursing UP, che aveva un’occasione per dimostrare serietà, potrebbe aver commesso l’errore più grande della sua storia".