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Legge di Bilancio 2025: nuove regole per il pensionamento anticipato contributivo a 64 anni

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 22/01/2025

AttualitàGoverno

La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti modifiche al sistema di pensionamento anticipato contributivo per i lavoratori italiani, apportando novità sia sui requisiti di contribuzione sia sull’accesso tramite previdenza complementare.

Modifiche ai requisiti contributivi

Dal 2025, il requisito contributivo per accedere al pensionamento anticipato a 64 anni aumenta da 20 a 25 anni, con un ulteriore innalzamento previsto a 30 anni a partire dal 2030. Questo rappresenta un inasprimento significativo delle condizioni di accesso per i lavoratori che intendono usufruire di questa opzione.

Inclusione della previdenza complementare

Tra le novità più rilevanti, la nuova normativa consente di includere la rendita della previdenza complementare nel calcolo dell’importo soglia necessario per ottenere la pensione anticipata. Ciò significa che, in presenza di una pensione INPS insufficiente per raggiungere l’importo minimo richiesto, l’eventuale rendita integrativa generata dai contributi accreditati presso un fondo complementare potrà concorrere al raggiungimento della soglia minima. Per il 2025, questa soglia è fissata a 1.616,06 euro mensili lordi (pari a tre volte l’assegno sociale, con rivalutazione dello 0,8%).

Incompatibilità tra pensione e redditi da lavoro

Un ulteriore vincolo introdotto dalla manovra riguarda l’incompatibilità tra il trattamento pensionistico e i redditi da lavoro. I beneficiari della pensione anticipata contributiva non potranno cumulare il trattamento con redditi derivanti da attività lavorative fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia (67 anni). Fanno eccezione i compensi derivanti da lavoro autonomo occasionale, entro il limite di 5.000 euro lordi annui.

Quadro normativo e contesto

La pensione anticipata contributiva, introdotta dalla riforma Fornero (art. 24, comma 11 del D.L. n. 201/2011) e successivamente aggiornata dalla Legge di Bilancio 2024 (L. n. 213/2023), offre la possibilità di uscire dal mercato del lavoro a 64 anni, con un anticipo di tre anni rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria e con una contribuzione minima di 20 anni (fino al 2024). Il sistema è destinato esclusivamente a lavoratori privi di contribuzione anteriore al 1996, salvo l’opzione di computo per chi ha contributi antecedenti a tale data.