Turni massacranti, infermieri allo stremo. Il Natale nero dei pronto soccorso campani
Il sistema sanitario campano è in una situazione di emergenza, con gravi criticità che stanno mettendo a dura prova sia gli operatori sanitari sia i pazienti. A Aversa, il pronto soccorso dell'ospedale "Moscati" è in tilt, mentre a Santa Maria Capua Vetere è nato un comitato per chiedere un presidio di emergenza presso l'ex ospedale Melorio.
Pronto soccorso al collasso: il caso di Aversa
Il pronto soccorso del "Moscati", che serve un bacino di utenza di circa 900mila abitanti e registra annualmente oltre 85mila accessi, si trova a fronteggiare un "Natale nero". Secondo Antonio Eliseo, segretario regionale NurSind Campania, gli operatori sanitari sono costretti a lavorare in condizioni "improponibili". Turni massacranti, mancanza di risorse e assenza di programmazione aggravano una situazione già critica.
Le problematiche principali includono:
- Sovraffollamento cronico: mancano piani di gestione per i posti letto e non esistono percorsi separati per i codici bianchi e verdi, ovvero i casi meno gravi.
- Inadeguatezza organizzativa: non è stato nominato un manager per la gestione dei posti letto e non esistono posti per l'osservazione breve intensiva.
- Disapplicazione delle linee guida nazionali: nonostante le circolari ministeriali e regionali, il Dipartimento della Salute Regionale non ha implementato le misure necessarie.
Secondo il NurSind, il sovraffollamento e la mancanza di privacy sono all'ordine del giorno, a discapito della sicurezza e dell’appropriatezza delle cure. Una nota del sindacato denuncia che, nonostante i problemi siano stati segnalati già nel 2022, non sono stati presi provvedimenti concreti.
La devastazione della guardia medica
A peggiorare il quadro, la sede della guardia medica di Aversa è stata devastata, evidenziando un clima di tensione e difficoltà che non riguarda solo il personale ospedaliero, ma anche i servizi territoriali. Questo episodio sottolinea l'urgenza di intervenire per garantire condizioni di sicurezza e lavoro adeguate agli operatori sanitari.
Santa Maria Capua Vetere chiede un presidio di emergenza
Nel frattempo, a Santa Maria Capua Vetere, la situazione sanitaria non è migliore. Un comitato cittadino è stato costituito per richiedere l’attivazione di un presidio di emergenza presso l'ex ospedale Melorio. Questa iniziativa nasce dalla consapevolezza che il sovraffollamento dei pronto soccorso, unito alla carenza di strutture di supporto, rappresenta un grave rischio per la salute pubblica.
La risposta istituzionale
La consigliera regionale Maria Muscarà ha presentato un'interrogazione al consiglio regionale per sollecitare azioni concrete. Dal canto suo, il Dipartimento della Salute della Regione, guidato da Antonio Postiglione, attribuisce l’elevato afflusso nei pronto soccorso a un utilizzo improprio dei servizi di emergenza da parte della popolazione. Tuttavia, i dati evidenziati dal NurSind indicano che, in Campania, gli accessi per codici bianchi e verdi sono tra i più bassi d’Italia, confutando questa tesi.
Appello per un intervento urgente
La crisi sanitaria in Campania non può essere ignorata. Il Nursind sollecita il Dipartimento della Salute Regionale a recepire e applicare le linee guida nazionali per la gestione dei pronto soccorso e del sovraffollamento. È necessario un intervento immediato per garantire una sanità più efficiente e sicura, sia per il personale sia per i pazienti.
L'emergenza sanitaria di Aversa e Santa Maria Capua Vetere è solo un esempio delle difficoltà che attraversano il sistema sanitario regionale. Senza un piano di intervento concreto, il rischio è di assistere a un progressivo peggioramento della situazione, con conseguenze irreversibili per la salute pubblica.