Iscriviti alla newsletter

Le vostre tesi: la valutazione del dolore in terapia intensiva

Isabella La Pumadi
Isabella La Puma
Pubblicato il: 04/02/2025

Professione e lavoroStudenti infermieri

Infermieristicamente aiuta gli studenti con le loro tesi. Pubblichiamo e divulghiamo i vostri questionari in modo da farvi avere più risposte possibili, quindi più dati da utilizzare!

Oggi divulghiamo il questionario di Giada, laureanda in Infermieristica presso l'Università degli studi di Perugia. 

Ci chiede pochi minuti del nostro tempo per rispondere al questionario di tesi, con cui si propone di esplorare le conoscenze degli operatori sanitari e le pratiche attuate nei reparti di terapia intensiva in Italia per la valutazione del dolore nei pazienti sottoposti a sedazione profonda.
L’obiettivo della ricerca è analizzare come queste pratiche influenzino la gestione clinica del paziente e individuare eventuali lacune nelle modalità di valutazione del dolore. I risultati contribuiranno a migliorare gli approcci alla gestione del dolore nei contesti di terapia intensiva, promuovendo una maggiore qualità dell’assistenza.

 

Nell’85% delle Terapie Intensive (TI) vengono prescritti ai pazienti sedativi, con lo scopo di attenuare il dolore, l’ansia e l’agitazione derivata dalla ventilazione artificiale (Bambi et al., 2015). Una sedazione troppo alta potrebbe indicare una non corretta o superficiale gestione del dolore; una sedazione troppo bassa aumenta il rischio di auto-estubazione, problematiche cardiovascolari e danni fisici (Bambi et al., 2015). I livelli di sedazione dovrebbero variare a seconda delle esigenze di ogni paziente e del suo stato di malattia (Grap et al., 2012; Johansson et al., 2012).

Esistono raccomandazioni internazionali (Barr et al., 2013) che indicano necessario l’accertamento del dolore nel paziente critico incapace di comunicare e raccomandano il monitoraggio e la valutazione delle risposte comportamentali agli stimoli dolorosi. Si raccomanda inoltre l’adozione di strumenti che valutino parametri comportamentali e fisiologici come possibili indicatori di dolore nei pazienti ricoverati in TI, quali: espressione facciale, movimenti del corpo, tensione muscolare e compliance alla ventilazione meccanica (Pudas-Tahka et al., 2009).

Da una revisione sistematica (Pudas-Tahka et al., 2009) è stato evidenziato come solo due strumenti siano validi e affidabili nell’accertamento del dolore in TI: la Behavioral Pain Scale (BPS) (Payen et al., 2001) e la Critical-Care Pain Observation Tool (C-CPOT) (Gelinas et al., 2004, 2011; Gelinas and Arbour 2009). Le due scale sono validate in Italia già da alcuni anni (Stefani et al., 2011; Falbo et al., 2013).
Per quanto riguarda la gestione del dolore tra i pazienti intensivi, spesso si ricorre alla somministrazione di farmaci quali Paracetamolo e FANS, all’utilizzo dell’anestesia locoregionale, all’analgesia peridurale e all’infusione di oppioidi forti quali Remifentanil o Morfina ad alte dosi, spesso con diverse complicazioni sistemiche (depressione respiratoria, delirium, disturbi emodinamici) (Boom et al., 2012). Anche se la depressione respiratoria indotta da oppioidi può essere invertita rapidamente dall'antagonista del recettore oppioide Naloxone (30 minuti) (Boom et al., 2012), sono di recente sviluppo nuove tecniche di anestesia che vanno a trattare il dolore in modo più localizzato e con impatto più limitato a livello sistemico (Kamiya et al., 2018; Yalamuri et al., 2017; Tsai 2017).

 

Come tutto anche le tecniche di anestesia si evolvono dunque, sapere utilizzare le schede di valutazione è importante anche in un’ottica di cambiamento e progresso, con l’obiettivo di un’assistenza sempre più personalizzata ed efficacie.

Clicca qui per partecipare al questionario!

 

Crediti

https://www.infermiereonline.org/2018/12/12/valutazione-e-gestione-del-dolore-in-terapia-intensiva-risultato-di-unindagine-multicentrica-nazionale/