Esteso fino al 31 dicembre 2025 lo scudo penale per i sanitari in carenza di personale
Con l'approvazione del decreto Milleproroghe, il legislatore ha esteso fino al 31 dicembre 2025 la disposizione che limita la responsabilità penale ai soli casi di colpa grave per i professionisti sanitari operanti in situazioni di grave carenza di personale. La proroga, contenuta nel comma 8-septies della legge, rappresenta un'ulteriore misura volta a tutelare gli operatori del settore sanitario in un contesto ancora segnato da difficoltà strutturali e organiche.
Il quadro normativo di riferimento
La norma in questione era stata introdotta con l'obiettivo di garantire maggiore protezione ai medici e agli infermieri che, in condizioni di carenza di personale, sono costretti a operare con carichi di lavoro eccezionali. La disposizione, inizialmente prevista fino al 31 dicembre 2023, era stata già prorogata fino al 31 dicembre 2024 con precedenti interventi normativi. Il decreto Milleproroghe appena approvato ne estende ulteriormente la validità per un altro anno.
L’articolo interessato dal provvedimento prevede che, in caso di procedimenti penali a carico degli esercenti una professione sanitaria, la responsabilità venga limitata ai soli casi di colpa grave, escludendo dunque la colpa lieve nelle situazioni in cui il deficit di personale abbia inciso sulle possibilità operative del professionista.
Implicazioni per il settore sanitario
L’estensione della norma risponde alle richieste delle associazioni di categoria e degli ordini professionali, che hanno più volte denunciato la precarietà del sistema sanitario, con un numero insufficiente di operatori rispetto alle necessità assistenziali. La carenza di personale, amplificata dalle conseguenze della pandemia e dalla difficoltà di reperire nuovi professionisti, ha portato i sanitari a operare in condizioni di emergenza costante, aumentando i rischi di errore.
Criticità e prospettive future
Se da un lato la proroga viene accolta con favore da molti professionisti, dall’altro non mancano critiche da parte di alcune associazioni di tutela dei pazienti, che temono una possibile riduzione delle garanzie per chi subisce errori medici. Alcuni giuristi evidenziano, inoltre, il rischio che la norma possa essere interpretata in modo eccessivamente ampio, rendendo più difficile perseguire casi di malpractice sanitaria.
Resta quindi aperta la questione della sostenibilità a lungo termine di un sistema sanitario che continua a operare in condizioni di emergenza. La proroga della limitazione della responsabilità penale fino al 31 dicembre 2025 è un ulteriore segnale di come il problema della carenza di personale sanitario rimanga un nodo cruciale nell'agenda politica italiana. La speranza è che, accanto a questa misura, si avviino finalmente riforme strutturali per garantire un servizio sanitario più efficiente e sicuro per tutti i cittadini.