Trapianto domino, un solo cuore salva tre bambini: nuovo capitolo nella cardiochirurgia pediatrica
A New York, un intervento unico al mondo ha ridato vita a tre piccoli pazienti e aperto la strada a nuovi modelli di donazione e trapianto.
È successo a New York, ma ha commosso il mondo intero. Un unico cuore ha salvato la vita di tre bambini, unendoli per sempre in un legame profondo e segnando una svolta nella storia della cardiochirurgia pediatrica.
Hend Almesafri, 11 anni, affetta da una rara forma di cardiomiopatia genetica, aveva bisogno urgente di un trapianto. Ma le sue valvole cardiache funzionavano perfettamente. Quando a luglio 2024 ha ricevuto un cuore nuovo da un donatore deceduto, i chirurghi del NewYork-Presbyterian Morgan Stanley Children’s Hospital hanno deciso di spingersi oltre: donare le valvole sane del cuore di Hend ad altri due piccoli pazienti in attesa.
Thomas “Teddy” Carter, 3 anni, e John Catoliato, 2 anni, nati con gravi difetti alle valvole cardiache, hanno ricevuto rispettivamente la valvola aortica e quella polmonare provenienti dal cuore nativo di Hend, in due distinti interventi chirurgici.
Il trapianto, definito “split-root domino partial heart transplant”, è uno dei primi casi al mondo di trapianto cardiaco a domino con suddivisione delle radici valvolari. Un’operazione complessa e mai tentata prima in questi termini, durata quasi 24 ore consecutive, condotta da un’équipe multidisciplinare guidata dai cardiochirurghi Dr. David Kalfa e Dr. Andrew Goldstone. Hanno lavorato fianco a fianco cardiochirurghi, anestesisti, infermieri, perfusionisti, tecnici, intensivisti e personale della terapia intensiva pediatrica.
La vera rivoluzione? Le valvole trapiantate sono “vive” e potranno crescere con il bambino, evitando la necessità di ripetuti interventi di sostituzione negli anni. Un vantaggio immenso per pazienti pediatrici, spesso costretti a numerose re-interventi con protesi biologiche tradizionali.
“Abbiamo dimostrato che anche un cuore malato può essere una risorsa preziosa per altri pazienti,” ha dichiarato il Dr. Kalfa. “Questo tipo di donazione può moltiplicare le vite salvate e ridurre la dipendenza dalle protesi artificiali.”
Qualche mese dopo, i tre bambini e le loro famiglie si sono ritrovati insieme, sani e sorridenti. Un incontro emozionante dopo l’incubo vissuto.
“La scorsa volta che eravamo qui, avevamo bambini malati in un letto d’ospedale. Oggi sono solo bambini felici che giocano. È la cosa più bella del mondo,” ha raccontato Katie, mamma del piccolo Teddy.
Il trapianto a domino di New York non è solo una straordinaria impresa chirurgica, ma un simbolo concreto di etica della donazione, innovazione clinica e collaborazione infermieristica ad altissimo livello. Un esempio per tutto il mondo sanitario, e una nuova speranza per le famiglie in attesa di un miracolo.
Fonte: healthmatters