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Francia, svolta storica per gli infermieri: consultazioni autonome e diritto di prescrizione esami

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 19/05/2025

Global Nurse

 

Dal 2025 in Francia gli infermieri escono definitivamente dalla zona d’ombra del sistema sanitario per entrare nella piena luce della responsabilità clinica. Consultazioni autonome, diritto di prescrizione, riconoscimento delle diagnosi infermieristiche: è una trasformazione strutturale che segna la nascita di un nuovo modello sanitario, fondato sulla valorizzazione del ruolo infermieristico come pilastro dell’accesso alle cure.

Il decreto che cambia tutto: accesso diretto e potere prescrittivo

Il Décret n° 2025-55, pubblicato il 20 gennaio 2025 su Légifrance, sancisce ufficialmente il diritto dei infirmiers en pratique avancée (IPA) ad essere consultati senza prescrizione medica. È un diritto che si applica a precise aree cliniche – come la presa in carico delle malattie croniche, il follow-up geriatrico, la salute mentale e le patologie oncologiche – e che attribuisce al paziente la possibilità di rivolgersi direttamente a un IPA come primo interlocutore sanitario.

Il decreto stabilisce anche che gli IPA potranno prescrivere determinati prodotti sanitari, esami biologici e strumentali, e atti infermieristici secondo una lista regolamentata dal Ministero della Salute, su raccomandazione dell’Académie nationale de médecine. Si tratta di un passo tanto atteso quanto delicato, che richiede formazione avanzata, aggiornamento continuo e un quadro chiaro di responsabilità medico-legale.

Una riforma a tutto campo: cosa prevede la legge approvata dal Senato

Il 5 maggio 2025, con un voto unanime, il Senato francese ha approvato una proposta di legge organica sulla professione infermieristica, che ridefinisce nel profondo la figura dell’infermiere come professionista del primo ricorso. La legge introduce quattro capisaldi:

  1. Consultazioni infermieristiche autonome
    Gli infermieri possono ricevere pazienti in ambulatorio per attività di educazione sanitaria, prevenzione, monitoraggio clinico e coordinamento del percorso terapeutico, anche senza invio medico.

  2. Diagnosi infermieristica riconosciuta per legge
    L’infermiere può formulare diagnosi cliniche nell’ambito delle proprie competenze (ad esempio: rischio di ulcere da pressione, disidratazione, complicanze di un diabete non compensato) e definire piani assistenziali autonomi.

  3. Prescrizione regolamentata di esami e dispositivi
    L’infermiere acquisisce il diritto di prescrivere presidi, medicazioni, esami del sangue o prestazioni infermieristiche, a seconda del proprio ambito di competenza e formazione.

  4. Valorizzazione contrattuale ed economica
    La riforma prevede l’adeguamento salariale e contrattuale degli IPA e l’apertura di nuove posizioni negli ambulatori pubblici e nelle strutture territoriali.

Il contesto: sanità in crisi e bisogno di soluzioni sostenibili

Questa svolta non nasce nel vuoto. La sanità francese – come quella italiana – affronta da anni una carenza strutturale di medici di base, con una forte polarizzazione geografica: intere aree rurali e periferiche sono ormai sprovviste di medici, con liste d’attesa inaccettabili anche per patologie croniche.

La strategia del governo è chiara: redistribuire le competenze, valorizzando le professioni sanitarie intermedie per decongestionare la medicina generale e rafforzare la medicina territoriale. In questo senso, l’infermiere rappresenta la figura chiave del nuovo equilibrio sanitario.

Formazione, responsabilità e limiti

Il decreto è accompagnato da un dispositivo formativo obbligatorio per gli IPA, con percorsi accademici universitari (master di livello 2) e tirocini professionalizzanti. La legge chiarisce anche i limiti legali della prescrizione infermieristica e impone che ogni atto sia tracciato e documentato nel dossier sanitario del paziente, condiviso con il medico curante.

Non si tratta, quindi, di un’infermierizzazione della medicina, ma della costruzione di un nuovo ecosistema professionale, in cui la collaborazione sostituisce la subordinazione.

Le reazioni della professione: tra entusiasmo e prudenza

La Fédération Nationale des Infirmiers ha accolto con favore la riforma, definendola “un passo storico verso il riconoscimento reale del nostro ruolo clinico”. Al tempo stesso, sindacati e ordini professionali chiedono:

  • Garanzie sulle coperture assicurative;

  • Standard chiari per la formazione continua;

  • Valutazioni d’impatto sui carichi di lavoro e sugli esiti clinici;

  • Equa remunerazione per le nuove competenze.

Alcune organizzazioni mediche, invece, esprimono preoccupazioni sulla “frammentazione della responsabilità clinica” e chiedono una maggiore chiarezza sulla co-prescrizione e il coordinamento clinico tra IPA e medici.

Italia: lezione da importare?

Mentre la Francia compie questo salto di paradigma, in Italia il dibattito è ancora fermo a ipotesi e progetti pilota. Le infermiere di famiglia e comunità, pur formalmente previste dalla normativa, restano poco valorizzate e prive di poteri reali di presa in carico o prescrizione.

La riforma francese mostra che è possibile superare la retorica e passare a una redistribuzione funzionale delle responsabilità, a patto di investire in formazione, governance e cultura della fiducia interdisciplinare.

L’infermiere come sentinella del territorio

La Francia riconosce formalmente che l’infermiere non è solo un braccio operativo, ma una mente clinica autonoma. La riforma del 2025 è la prova che un sistema sanitario può cambiare struttura, e non solo narrazione, quando si ha il coraggio di affidarsi ai professionisti che ogni giorno mantengono in piedi la prima linea dell’assistenza.

Ora resta da vedere se questa rivoluzione sarà solo francese, o se saprà innescare un effetto domino anche negli altri paesi europei. Perché la salute dei cittadini, oggi più che mai, passa dalle mani degli infermieri.

 

Fonti consultate: