Cariati, aggressione al PPI: Nursind Cosenza chiede sicurezza e rispetto per i sanitari
Dopo l’episodio del 2 settembre, il sindacato NurSind Cosenza lancia un appello urgente per tutelare i professionisti sanitari e rafforzare la sorveglianza nelle strutture.
Cariati (CS) – Il NurSind Cosenza, attraverso il Segretario Aziendale Nicodemo Capalbo, esprime piena solidarietà agli operatori sanitari del Punto di Primo Intervento di Cariati, vittime il 2 settembre di un episodio di violenza da parte di un paziente in escandescenza.
Un’aggressione evitata solo grazie alla prontezza della guardia giurata, che ha agito con professionalità e tempestività. Ma il problema resta: quanto ancora dovranno rischiare i lavoratori della sanità prima che si intervenga seriamente?
La voce del NurSind: basta attese, servono azioni
"La prossima volta potrebbe andare peggio. Non possiamo più aspettare" - spiega Capalbo.
Il NurSind Cosenza chiede con forza un potenziamento immediato della sicurezza, sia diurna che notturna, soprattutto in vista della riapertura dell’Ospedale di Cariati come presidio di zona disagiata, come previsto dal DCA 78/2024 della Regione Calabria.
Il sindacato denuncia la totale vulnerabilità dei locali sanitari, spesso invasi da parenti e accompagnatori senza alcun controllo, e chiede una revisione dei sistemi di sorveglianza interna e una regolamentazione più rigorosa degli accessi.
"La tutela della privacy e dell’incolumità dei lavoratori deve diventare una priorità assoluta, - continua Nicodemo Capalbo. Gli operatori sanitari, già sottoposti a carichi assistenziali insostenibili e a una cronica carenza di risorse, non possono essere lasciati soli di fronte alla violenza".
L’appello alle istituzioni
Il Nursind rinnova l’appello alle autorità competenti: non servono parole, servono misure concrete. La sicurezza sul lavoro non è una concessione, è un diritto. E chi cura non può essere esposto al rischio fisico o psicologico ogni giorno.
"Siamo al fianco di ogni collega aggredito, minacciato, lasciato solo - conclude Capalbo. Il Nursind non arretra: pretendiamo rispetto, protezione e dignità per chi lavora nella sanità".