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Florence Nightingale: un film per il bicentenario

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La Redazione
Pubblicato il: 18/12/2019 vai ai commenti

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Ribelle. Inglese, ma nata a Firenze nel 1820. Cultrice di matematica e statistica. Giovane donna, che rifiuta proposte di matrimonio da nobili pretendenti, mettendo in discussione il ruolo di donna-moglie-madre. Grande viaggiatrice in Europa e Medio-Oriente. Fondatrice della moderna professione infermieristica. Capace di creare network di sostenitori. Venerata dalla stampa e dalla opinione pubblica durante la guerra di Crimea. Autrice del rapporto finale della Royal Commission sugli ospedali militare, senza poter far parte della Commissione, in quanto donna. Lascia un patrimonio di 200 libri e 14000 lettere da lei scritte. Viene ricordata come la “Signora della Lampada”. Il museo di Londra a lei dedicato viene visitato ogni anno da migliaia di infermiere/i di tutto il mondo. Il suo nome è Florence Nightingale.

La “questione femminile” e la “questione infermieristica” sono due facce della stessa medaglia, poiché entrambe traggono i loro principali problemi da quella che è una struttura fortemente connotata dal potere maschile. Nella “questione femminile” vi è conflitto tra l’emancipazione della donna e la crisi delle strutture patriarcali e nella “questione infermieristica” vi è conflitto tra quella che è una professione fortemente connotata dal “femminile” (il prendersi cura, tipicamente materno) e la professione medica, fortemente “maschile” (il sacerdote nel tempio).

Proponendo la realizzazione di un docufilm su Florence Nightingale, vogliamo riscoprire e proporre al grande pubblico una figura di donna innovativa, grande anticipatricee coraggiosaper la sua epoca mettendo in luce i collegamenti con le attuali sfide della professione di infermiere/a e con la moderna questione femminile.

Florence è ancora oggi, a due secoli di distanza, estremamente moderna e progressista, tanto che ebbe la lungimiranza di affermare, nella Pasqua del 1889, che “Secondo me la missione delle cure infermieristiche in definitiva è quella di curare il malato a casa sua (…) intravedo la sparizione di tutti gli ospedali e di tutti gli ospizi (…) ma a che cosa serve parlare ora dell’anno 2000?”.

Eccoci, quindi, a riaprire la questione attraverso la proposta di un docufilm, da realizzare in due versioni: uno della durata di 40 minutie un altro della durata di 20 minuti. Il nostro obiettivo è di far conoscere, attraverso la grande distribuzione, le principali reti televisive, i cinema, le associazioni, le scuole, la figura di questa grande donna e, nel contempo, far riflettere e aprire al confronto su temi delicati quali la salute, le professioni sanitarie, l'infermiere di famiglia, il prendersi cura, la questione femminile, la violenza sulle donne.

Il progetto è nato da un gruppo di lavoro proveniente dal NurSind Monza e Brianza e dal Centro Aiuto alle Donne Maltrattate (CADoM) di Monza, che cureranno tutte le fasi della realizzazione del docufilm, insieme ad altri soggetti che costituiscono la “rete” di partenza di questo importante progetto, ovvero l’Associazione Infermieri di Famiglia e di Comunità (AIFeC), l’Associazione Italiana Contro le Aggressioni sul Lavoro (AICAL), la casa di produzione cinematografica Cinemaset, di Antonio Chiaramonte e il NurSind Care Film Festival (NCFF), l’importante kermesse internazionale per cortometraggi sul tema del “prendersi cura”.

Su Kickstarter è partita una campagna di crowdfunding per raccogliere parte dei fondi che serviranno per avviare le riprese cinematografiche del docufilm.

Cliccate il link di seguito  per partecipare a questa unica e importante iniziativa: http://bit.ly/38TV20C