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Infermieri. La guida pratica alla consegna infermieristica in 4 punti

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 23/12/2019 vai ai commenti

NursingStudi e analisi

La consegna infermieristica è un momento delicato per la sua duplice valenza: fondamentale per un corretto passaggio di responsabilità nell’assistenza del paziente, per il realizzarsi del processo di continuità delle cure ed allo stesso tempo origine di incomprensioni che possono dare origine ad errori spesso fatali.

Per la sua valenza, per la sua importanza, al fine dell’erogazione di cure sicure, sta crescendo l’attenzione scientifica sulle consegne infermieristiche e lo vediamo da i diversi studi condotti, che però per lo più indagano solo il come dare le consegne e non approfondiscono aspetti come i processi cognitivi, sociali e culturali del gruppo di lavoro.

Sulla rivista Assistenza infermieristica e ricerca è stato pubblicato un contributo atto ad offrire un guida pratica per coloro che desiderano migliorare il momento della consegna, tenendo conto che non esiste la gold standard delle consegne, ma che qualsiasi consiglio va rimodulato in relazione al contesto.

Di seguito un sunto della guida, condotta attraverso la revisione della letteratura.

Regola 1. Luogo e modo. Il luogo deve essere adatto per le consegne, capace di essere soggetto a facili incursioni e ad interruzioni ed allo stesso tempo di garantire la privacy e confidenzialità.

È preferibile una comunicazione faccia a faccia supportata da una documentazione scritta. Per il modo, questo va contestualizzato al tipo di unità operativa: sono disponibili 24 approcci: SBAR (Situation, Background, Assessment, Recommendation); ISBAR (Identify); I PASS the BATON (Introduction, Patient, Assessment, Situation, Safety concerns (the) Background, Actions, Timing, Ownership, Next); SURPASS (SURgical Patient Safety System); SHARED (Situation, History, Assessment, Request, Evaluate, Document); NHS (United Kingdom National Health System); PACE (Patient/Proble, Assessment/Action, Continuity, Evaluation); ANTICIPATE (Administrative date, New information, Tasks; Illness severity);

 

Regola 2. Tempo di consegna. Deve essere limitato; una consegna satura di informazioni riduce i tempi di memorizzazione ed è fonte di disattenzione e distrazione in chi ascolta. Ed ancora una consegna troppo lunga riduce i tempi di sorveglianza.

Regola 3. Come memorizzare le consegne.

  • Le consegne al letto del paziente possono aiutare la memorizzazione delle consegne con l’apporto visivo delle informazioni
  • Fornire agli infermieri delle schede pre-compilate con flash delle informazioni fondamentali nella presa in carico del paziente
  • Dare le consegne per piccoli team, quindi ascoltare solo le consegne che riguardano i pazienti affidati ad ogni infermiere
  • Evitare le interruzioni non necessarie, che sono fonte di distrazione, sia che arrivino dall’esterno che dal gruppo stesso di lavoro.

 

Regola 4. Le abilità dell’infermiere. Durante la consegna l’infermiere deve essere abile a porre quesiti brevi, chiari e pertinenti ed allo stesso modo di rispondere in altrettanto modalità breve ed efficace. Deve cercare di essere moderatamente interattivo per evitare distrazioni.

Una comunicazione verbale e non verbale capace di dimostrare sostegno e fiducia all'interlocutore: dovrebbero essere rinforzati comportamenti professionali che esprimono uno stare positivo nelle consegne.

 

 

La consegna al letto del paziente è una opportunità importante per pazienti e infermieri. Dare le consegne al letto del paziente migliora la qualità e l'accuratezza delle informazioni ed assicura che eventuali errori o incongruenze siano riconosciuti e corretti tempestivamente; aumenta il senso di coinvolgimento e di sicurezza del paziente, la soddisfazione, l'interazione con gli infermierie l'empowerment.

Dal punto di vista degli infermieri, la consegna al letto del paziente aumenta la soddisfazione, migliora la loro immagine professionale e la consapevolezza del proprio ruolo.

Tuttavia, non sempre il paziente vuole essere coinvolto, e per il limitato tempo a disposizione o la scarsa preparazione degli infermieri, il coinvolgimento può essere solo apparente. Pertanto, nell'introdurre questo modello si suggerisce di:

– assicurare il necessario supporto formativo ed organizzativo: le competenze richieste da questo modello di consegna sono complesse e gli infermieri devono essere preparati; inoltre, per essere efficaci, le consegne al letto del paziente devono essere congruenti al modello organizzativo di erogazione delle cure (ad esempio deve essere attivato un modello per team);

– preparare i pazienti al momento del ricovero informandoli sul modello di consegna adottato e chiedendo loro se gradiscono questa modalità: alcuni preferiscono non essere informati sulla loro evoluzione; 

– valutare se il contesto è adeguato a questa forma di consegna, ad esempio se è possibile proteggere la privacy che può essere compromessa dalla presenza di altri pazienti in stanza;

– valutare attentamente se effettuare le consegne al letto del paziente in tutti i cambi turno o solo a quello delle consegne principali adottando un modello ibrido.

 

Da: Guida operativa per la riprogettazione

delle consegne tra turni

 

Maura Mesaglio,1 Roberta Vesca,1 Antonietta Rossi,1 Barbara Narduzzi,1 Francesca Fregonese,1 

Roberta Pestrin,1 Angela Fadone,1 Lucia Cadorin,2 Valentina Bressan,2 Alvisa Palese2

1Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, Udine

2Dipartimento di Area Medica, Università degli studi di Udine