Infermieri. Contratto sanità privata. Uno schiaffo che continua da 14 anni
di Emilio Benincasa
I lavoratori del Comparto della sanità privata che attendono da quattordici anni il rinnovo del contratto di lavoro, continuano ad essere ignorati da parte di AIOP-ARIS con atteggiamenti di totale chiusura e disinteresse. Un danno perpetrato a migliaia di lavoratori, sono infatti circa 300.000 i lavoratori che concorrono a realizzare i lauti profitti delle cliniche accreditate nelle varie Regioni, assicurando una parte considerevole di attività a supporto della sanità pubblica.
Un sonoro schiaffo che ha ormai segnato a sangue il volto dei lavoratori. Datori di lavoro che continuano ad accaparrarsi profitti anziché investire nei lavoratori, nell’innovazione e nel benessere organizzativo. Lavoratori, che continuano a subire in maniera indegna, anni di blocco dello stipendio e un' incessante erosione lineare dei propri diritti.
Chiediamoci allora, perchè pur in presenza di gruppi industriali e aziende floride del settore, con fatturati di diversi miliardi di euro, non vogliono investire parte di questi per il rinnovo del contratto? Per quale ragione, gli imprenditori chiedano di scaricare sulle Regioni i costi di tale rinnovo?
Domande alle quali il Governo e i Sindacati dovrebbero rispondere con una disamina ferma e rigorosa, che non permetta nessuna ulteriore ingerenza ad AIOP di poter attingere alle casse pubbliche per adeguare gli stipendi dei propri dipendenti. E' su di loro che ricade la responsabilità delle scelte politiche da effettuarsi.
Da parte Padronale la strategia messa in campo - ormai divenuta liturgica - è sempre la stessa. La tesi di fondo, è quella di sostenere che i tagli alla sanità rappresentano un presunto e continuo stato emergenziale. Questa tesi, anzichè essere smontata ed affrontata con una vera negoziazione nel merito, viene asservita in maniera oltremodo familistica dalla Triplice. Per cui, gli obiettivi di miglioramento della condizione dei lavoratori, le risposte alle aspettative e ai bisogni diventano miraggio.
Continue chiacchere e successive smentite, fanno da cornice a questo sistema apparente di negoziazione. Un surrogato di politica della legalità che esige un mutamento radicale non nelle dichiarazioni, ma nei comportamenti. Una confronto, che vuole sottrarsi alle proprie responsabilità trasferendo in un cloud virtuale questioni impegnative e reali.
Spero, non si ripeta il rito di compiacimento sindacale che si è visto in altre occasioni di firma o accordi. In tali occasioni, la delega e la fiducia che i lavoratori hanno riposto nel farsi rappresentare, è stata totalmente ignorata e tradita; è stata riposta nel taschino più interno della giacca per compiacere il Governo o i Padroni di turno. Ogni volta, sta diventando sempre più difficile trattenere la nausea di fronte ad accordi o contratti che ormai svendono sistematicamente i diritti dei lavoratori.
Dunque, in attesa degli sviluppi, ritengo che i lavoratori interessati debbano pretendere dai sindacati che li rappresentano al tavolo per il rinnovo del contratto della sanità privata, un atteggiamento responsabile, perchè si accingono ad ipotecare il loro futuro, e si facciano veri portavoce di chi vive il lavoro, rifiutando seccamente qualsiasi ipotesi che possa svendere qualsiasi diritto. Vedremo.