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Alluvione Valencia.RSA: 124 anziani salvi, portati a spalle dalle infermiere

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 03/11/2024 vai ai commenti

AttualitàCronache sanitarieGlobal Nurse

Valencia – “Alcuni hanno ferite che vanno curate, altri sono in affanno perché hanno passato la notte senza ossigeno, ma non ne abbiamo perso nessuno: sono tutti vivi”. Con queste parole Susana Ivars, visibilmente provata ma determinata, racconta il miracolo avvenuto tra le mura della residenza per anziani Novaedat di Sedaví, una delle strutture colpite dalle inondazioni che hanno travolto Valencia e le zone circostanti.
Attorno a lei, fango, macerie e segni di una notte che difficilmente verrà dimenticata, una notte che poteva trasformarsi in tragedia se non fosse stato per l’abnegazione e il coraggio di Susana e delle sue nove compagne di lavoro. Donne che, colpite all'improvviso dall’esondazione del fiume, non hanno esitato a rischiare la propria vita per salvare i 124 anziani ospiti della residenza.

Un'azione eroica senza un piano di emergenza
La furia dell'acqua è arrivata improvvisa, in un crescendo di terrore che nessuno avrebbe mai immaginato. “Piano piano, l’acqua è entrata nella residenza. Prima ci bagnava solo i piedi, poi sempre più forte”, ricorda Susana, ancora scossa dall’accaduto. Con l'acqua che si alzava a vista d’occhio e l’ascensore fuori uso, l’unica opzione rimasta era caricarsi gli anziani sulle spalle, uno dopo l’altro, portandoli prima al primo piano, poi al secondo, mentre il livello dell’acqua continuava a salire.
In meno di mezz’ora, queste dieci donne hanno compiuto una missione quasi impossibile. “Non potevamo usare le sedie a rotelle, l’unica soluzione era portare gli anziani in braccio”, racconta una delle operatrici, gli occhi ancora lucidi dall’emozione. Le scale diventavano sempre più scivolose, mentre il livello dell’acqua raggiungeva i due metri, ma le infermiere non hanno ceduto alla paura e, metro dopo metro, hanno trasportato tutti gli ospiti al secondo piano, mettendoli finalmente al sicuro.

Le ore senza ossigeno e senza elettricità
Con il ritirarsi dell’acqua, la residenza Novaedat ha iniziato a respirare. Ma il calvario non è ancora finito: “Non abbiamo ancora elettricità, ma la situazione si è stabilizzata. Alcuni volontari ci hanno consegnato acqua e cibo e andiamo avanti”, racconta una delle operatrici. Le stanze, ancora ricoperte di fango, sono illuminate solo dalla luce naturale e, pur in una condizione di emergenza, le operatrici continuano a sostenere gli anziani che hanno bisogno di cure.

La Spagna in lacrime per le eroine di Sedaví
La storia di Susana, Carmen, Paula, Pacheco, Marisol, Pili, Bea, Estela, Raquel e Ana ha colpito il cuore di tutta la Spagna. I loro volti stremati ma sorridenti sono diventati simboli di resilienza e speranza, incarnando la volontà di un'intera regione di non arrendersi. La loro storia ha già fatto il giro del web, raccogliendo messaggi di stima e gratitudine da tutto il paese.
In mezzo al dolore e alla devastazione, l’eroismo silenzioso di queste donne ricorda a tutti quanto siano importanti il senso del dovere, la solidarietà e il coraggio. Anche di fronte alla tragedia più inattesa.

 

fonte Ansa