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Congedi climatici retribuiti. Cosa sono e come funzionano

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 30/11/2024 vai ai commenti

Articolo 49 e Demansionamento

 
Un passo storico per la tutela dei lavoratori: la Spagna ha approvato giovedì 28 novembre una legge che introduce i cosiddetti "congedi climatici". Si tratta di un massimo di quattro giorni di assenza retribuita per i dipendenti che non possono raggiungere il luogo di lavoro a causa di condizioni meteorologiche estreme. La misura entrerà in vigore venerdì 29 novembre, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale di Stato (BOE). Questa decisione arriva a seguito delle devastanti alluvioni che a fine ottobre hanno colpito la regione di Valencia, provocando oltre 200 vittime.

Le polemiche dopo le alluvioni
Il provvedimento risponde alle critiche sollevate durante l’ultima ondata di maltempo, quando molte imprese avevano chiesto ai lavoratori di recarsi al lavoro nonostante l’allerta rossa emessa dall’agenzia meteorologica nazionale. Le aziende, accusate di aver messo a rischio la vita dei dipendenti, avevano giustificato la decisione sostenendo di non aver ricevuto comunicazioni tempestive dalle autorità. Il nuovo sistema di congedi mira a prevenire situazioni simili, prendendo spunto dal modello canadese, il primo al mondo a introdurre una normativa analoga nel 2021.

Come funzionano i congedi climatici

Il cuore della nuova legge si basa sulle allerte emesse dalle autorità di protezione civile. In caso di emergenza meteorologica, i lavoratori potranno rimanere a casa in sicurezza. Tuttavia, la priorità sarà data al lavoro da remoto: chi ha la possibilità di svolgere le proprie mansioni a distanza sarà obbligato a farlo.

Il congedo retribuito scatterà solo come ultima risorsa, quando le condizioni climatiche rendono impraticabile anche il lavoro da casa. Questo può avvenire in due circostanze principali:

  1. Interruzione dei servizi essenziali, come l’elettricità o la connessione internet.
  2. Impossibilità di svolgere il lavoro a distanza, ad esempio per attività che richiedono la presenza fisica.

In queste situazioni, la legge garantisce ai lavoratori fino a quattro giorni di assenza retribuita. Per emergenze prolungate, le aziende potranno scegliere se estendere il congedo o integrare i lavoratori in piani di emergenza già esistenti, contribuendo economicamente.

Obblighi per le imprese: prevenzione e sicurezza

La normativa introduce anche nuovi obblighi per le aziende, che avranno un anno di tempo per elaborare piani specifici di prevenzione per affrontare disastri e condizioni meteorologiche estreme. "Ogni settore ha rischi diversi", ha sottolineato la ministra del Lavoro Yolanda Díaz in un’intervista all’emittente Tve. "I pericoli per un operaio edile non sono gli stessi di quelli per un bibliotecario".

Le imprese dovranno quindi sviluppare protocolli personalizzati, dettagliando le misure di sicurezza da adottare. Inoltre, in caso di emergenze imminenti, sarà obbligatorio informare tempestivamente i dipendenti e, se necessario, sospendere immediatamente le attività.

Una misura necessaria per un futuro incerto

Il governo spagnolo ha giustificato la necessità della legge con stime preoccupanti: secondo il ministero dell’Economia, i costi degli eventi meteorologici estremi potrebbero raddoppiare entro il 2050. L’introduzione dei congedi climatici non è solo una tutela per i lavoratori, ma un passo verso un nuovo modo di organizzare il lavoro in un mondo sempre più segnato dai cambiamenti climatici.

Con questa legge, la Spagna si posiziona tra i paesi pionieri nel riconoscimento delle implicazioni del clima sul diritto del lavoro, dimostrando come la sostenibilità non possa prescindere dalla sicurezza delle persone.