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Ostetriche chiedono equiparazione economica con infermieri: la proposta NurSind per la parità

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La Redazione
Pubblicato il: 04/11/2024 vai ai commenti

Contratto Nazionale

In un clima di crescente dibattito sul trattamento economico delle professioni sanitarie, i sindacati tornano a fare pressione sul tema dell’indennità di specificità, con una richiesta precisa: includere le ostetriche nella stessa categoria degli infermieri, equiparandone così la retribuzione. A rilanciare questa proposta è NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che durante il tavolo contrattuale ha avanzato l’idea di un aumento della specifica indennità per il profilo di ostetrica. Tuttavia, affinché ciò possa avvenire, è necessaria una modifica legislativa, tentata già lo scorso anno ma senza esito.

Le ostetriche e l’indennità di tutela del malato

Attualmente, le ostetriche percepiscono un’indennità di tutela del malato e promozione della salute, che è di circa 30 euro lordi inferiore rispetto a quella degli infermieri. Un divario economico che molti sindacati considerano inadeguato, soprattutto alla luce delle somiglianze tra le due figure. Le affinità tra ostetriche e infermieri non si limitano alle sole competenze tecniche, ma si estendono anche alla formazione e alla collaborazione nei reparti di Ostetricia, Sala Parto, e Nido, dove entrambi i profili lavorano fianco a fianco per garantire il benessere delle pazienti.

In questo contesto, la proposta di NurSind trova giustificazione nell’obiettivo di eliminare disparità di trattamento economico, riconoscendo il valore di entrambe le figure professionali all’interno del sistema sanitario.

Il limite normativo: una Barriera al cambiamento

L’ostacolo principale resta però la normativa vigente, che impedisce il passaggio diretto delle ostetriche all’indennità di specificità infermieristica. È infatti necessaria una modifica legislativa, una strada tentata in passato senza successo. Secondo NurSind, però, è possibile trovare una soluzione alternativa attraverso il contratto collettivo, senza dover attendere un iter legislativo spesso lungo e incerto.

La proposta avanzata da NurSind suggerisce un incremento dell’indennità di tutela del malato per le ostetriche, utilizzando i fondi già previsti per questo tipo di indennità e livellandola a quella degli infermieri. “Non si tratta di cambiare il nome dell’indennità, ma di riconoscere una parità di trattamento economico per una professione che, in termini di responsabilità e impegno, non è inferiore a quella infermieristica”, spiega il segretario Nazionale Nursind, Andrea Bottega.

Un tavolo Sindacale tra consensi e aspettative

La proposta ha ottenuto una buona accoglienza da parte di altri sindacati, con diversi rappresentanti che si sono espressi pubblicamente a favore di una misura che potrebbe risolvere uno dei principali ostacoli alla firma della pre-intesa. Per il personale sanitario, infatti, l’aspettativa di un trattamento economico equo è sempre più forte, soprattutto in un periodo in cui il settore affronta sfide crescenti sia sul piano lavorativo che sociale.

NurSind, da sempre impegnato nella valorizzazione delle professioni infermieristiche e sanitarie, si dice pronto a passare dalle parole ai fatti, invitando gli altri sindacati a fare lo stesso per concretizzare finalmente un obiettivo che va oltre le divisioni sindacali. “La disponibilità a riconoscere il valore del lavoro delle ostetriche c’è sempre stata. Ora è il momento di agire e di garantire una parità di trattamento economico”, conclude NurSind.

Un’occasione per la parità di trattamento

Se accolta, la proposta di equiparazione potrebbe rappresentare un passo avanti verso una maggiore equità retributiva all’interno delle professioni sanitarie, riducendo le disparità tra figure che collaborano strettamente nella cura e nella promozione della salute dei pazienti. La sfida resta aperta, ma la direzione intrapresa sembra trovare un consenso sempre più ampio, suggerendo che l’accordo potrebbe essere più vicino di quanto non sembri.

Il prossimo passo sarà vedere se gli altri sindacati saranno pronti a fare seguito alle promesse e ad agire per portare a compimento questa misura di giustizia salariale attesa da tempo.