Iscriviti alla newsletter

Da Pfizer a Johnson & Johnson. Vaccino per vaccino tutti gli effetti collaterali

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 08/04/2021 vai ai commenti

CoronavirusProfessione e lavoroStudi e analisi

Sul sito dell'Aifa, l'Agenzia italiana del Farmaco, è stato pubblicato un elenco molto accurato dei disturbi provocati dalla somministrazione dei vaccini fino ad adesso disponibili, ovvero Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson.

Tali aggiornamenti riassumono i dati che si sono resi disponibili dopo l’autorizzazione e le informazioni di sicurezza in monitoraggio.

 

Pfizer

Si tratta generalmente di conseguenze di “entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione”. Tra le reazioni avverse figurano dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre. Arrossamento nel sito di iniezione e nausea si sono verificati in meno di 1 persona su 10. Prurito nel sito di iniezione, dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e sensazione di malessere sono stati effetti non comuni, che hanno interessato meno di 1 persona su 100. Debolezza nei muscoli di un lato del viso (paralisi facciale periferica acuta) si è verificata raramente, in meno di 1 persona su 1000". 

Quanto agli effetti collaterali “severi”, si rileva l'ingrossamento delle ghiandole linfatiche.

Reazioni di questo tipo sono state notate più frequentemente e in maniera pronunciata dopo la seconda dose. Nei Paesi dove è già stata avviata la somministrazione di massa del vaccino sono cominciate anche le segnalazioni delle reazioni avverse, da quelle meno gravi a quelle più significative, comprese le reazioni allergiche.

 

Vaccino Moderna

Il secondo vaccino autorizzato dall'Aifa è il farmaco prodotto da Moderna. In questo caso “gli effetti indesiderati più comuni sono stati dolore nel sito di iniezione (92%), affaticamento (70%), mal di testa (64,7%), dolori muscolari (61,5%), brividi (45,4%), nausea-vomito (23%), ingrossamento delle ghiandole linfatiche nello stesso braccio dell’iniezione (19,8%), febbre (15,5%), gonfiore (14,7%) e arrossamento (10%) nel sito di iniezione”. Le reazioni, più frequenti dopo la seconda dose, sono state generalmente di intensità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Hanno riguardato soprattutto le persone tra i 18 e i 65 anni, meno colore che avevano un'età superiore ai 65 anni.

 

Vaccino AstraZeneca

Le reazioni avverse più frequentemente osservate durante la campagna vaccinale in corso sono la febbre, il mal di testa, i dolori muscolari o articolari. Si tratta di reazioni non gravi, di entità lieve o moderata che, seppur fastidiose, si risolvono in poche ore o pochi giorni, spesso senza nemmeno ricorrere a trattamenti sintomatici (antidolorifico o simili).

Sono inoltre possibili, seppur rarissime, reazioni di tipo allergico fino allo shock anafilattico. Per questo le vaccinazioni vengono eseguite in contesti sicuri da personale addestrato ed è previsto un periodo di osservazione di almeno 15 minuti dopo la vaccinazione. Un altro aspetto di cui si tiene conto è che, in seguito all’iniezione, si possono verificare anche reazioni di tipo ansioso con fenomeni vaso-vagali che vanno dalla sensazione di stare per svenire fino allo svenimento vero e proprio, per cui il personale presta attenzione a evitare traumatismi da caduta.

Resta tuttavia la reazione più grave: la combinazione estremamente insolita di sintomi - coaguli di sangue diffusi e una bassa conta piastrinica, a volte associata a sanguinamento - è stata finora segnalata da almeno sette paesi. Le società mediche di tutto il mondo hanno avvertito i membri di prestare attenzione al disturbo della coagulazione nei soggetti vaccinati e di segnalarlo.

Le stime di incidenza vanno da una persona su 25.000 a cui è stato somministrato il vaccino AstraZeneca in Norvegia ad almeno una su 87.000 in Germania.

Finora, la maggior parte dei casi di coagulazione è stata osservata in donne di età inferiore ai 65 anni. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che molti paesi europei hanno utilizzato l'iniezione solo in popolazioni più giovani e prioritarie, come operatori sanitari e insegnanti, la maggioranza dei quali sono donne. Inizialmente esitavano a darlo a persone di età superiore ai 65 anni perché i dati dei primi studi clinici dell'azienda includevano pochi in quel gruppo.

 

Vaccino Johnson & Johnson

L'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali, cita uno studio in corso, per chiarire quali sono gli effetti indesiderati del vaccino Johnson & Johnson, che nelle prossime settimane sarà somministrato nell'Ue, quindi anche in Italia.

La reazione avversa locale più comunemente segnalata è stata il dolore in sede di iniezione (48,6%). Le reazioni avverse sistemiche più comuni sono state cefalea (38,9%), stanchezza (38,2%), mialgia (33,2%) e nausea (14,2%). Piressia (definita come temperatura corporea ≥38,0°C) è stata osservata nel 9% dei partecipanti”. Effetti sopraggiunti per lo più entro uno o due giorni dalla vaccinazione con una severità da lieve a moderata.

 

AIFA