Esame di Medicina senza controlli: foto dei test online, ora che succede?
Della riforma di accesso a medicina ne abbiamo parlato in più di una circostanza: abbiamo riferito del semestre filtro, abbiamo parlato del sospetto che per le università fosse un buon affare e non possiamo non parlarne ora. Ma non c’era venuto in mente nemmeno per sbaglio di ipotizzare sospetti o rischi di sorta su come si sarebbero svolti effettivamente i test.
Cosa prevedeva il sistema
Nella giornata di giovedì 20 novembre, dopo appena sette settimane di lezioni svolte in presenza e a distanza sulla cui logistica ed efficacia tralasciamo il giudizio, si sono svolti gli esami di superato di fisica, chimica e biologia che prevedevano 45 minuti a materia di test a risposta multipla e completamento gestiti dalla piattaforma del consorzio pubblico Cineca: test diversi assegnati a caso a ogni studente, difformi anche nell’ordine delle domande e delle risposte cui assegnare un’etichetta identificativa da associare poi ad un codice di riconoscimento dello studente per determinare una graduatoria unica nazionale.
Un sistema collaudato e di garanzia su cui nessuno avrebbe potuto avanzare dubbio alcuno esattamente come noi.
Le linee guida e i divieti
E a leggere le LINEE GUIDA PER GLI ESAMI DEL SEMESTRE APERTO ci saremmo immaginati un rigore nei controlli al pari di un concorso pubblico. Gli studenti infatti:
- non possono portare in aula telefonini, altri dispositivi digitali (es. smartwatch, tablet, ecc.), auricolari, calcolatrici, libri, quaderni o appunti. La penna per lo svolgimento delle prove e per la compilazione del modulo risposte sarà fornita dal personale d’aula.
L’annullamento della prova era previsto nei seguenti casi:
- utilizzo in aula di materiale non permesso, come ad esempio telefonini, smartwatch, altri dispositivi digitali, auricolari, testi, manuali, ecc.;
- apposizione di qualsiasi segno di riconoscimento sul modulo risposte (sia sulla facciata anteriore che su quella posteriore);
- tentativi di copiatura e/o tentativi di scambio di qualsiasi informazione relativa alle risposte e/o scambio di materiale, compreso lo scambio di anagrafiche e/o dei moduli risposta;
- ogni altro tentativo di violazione delle regole dell’esame.
Cosa è successo davvero
Se istruzioni e divieti erano chiari, considerato che su questa nuova modalità di accesso il governo si è giocato una buona dose di credibilità, viene da chiedersi per quale ragione il servizio d’ordine e controllo non sia stato all’altezza del rigore necessario. Le aule infatti non avevano nessun tipo di schermatura, gli studenti non sono stati controllati all’ingresso, e la sola raccomandazione era che i telefoni fossero spenti.
Cosa poteva accadere in una situazione del genere? Di tutto e di più a sentire le testimonianza degli studenti che hanno riferito di divieti facilmente aggirabili, fino addirittura all’uso disinvolto di cellulari e l’immancabile pubblicazione del test in chat e sui social degli stessi fogli d’esame da parte di qualche imbecille esaltato (e mi scuso per la bontà degli aggettivi), oltre che il sospetto che qualcuno conoscesse già il contenuto delle domande.
Le reazioni
La ministra Bernini ha detto che il test risulta valido e che saranno scovati e puniti i soli responsabili delle violazioni. Una valutazione cui si è accodata anche la Conferenza Dei Rettori CRUI parlando di tolleranza zero, la politica si è scatenata e UDU, unione degli studenti, ha annunciato un ricorso collettivo così come uno sarebbe allo studio del Codacons.
Di certo al momento c’è solo che la graduatoria sarà pubblicata il tre dicembre prossimo e che il dieci ci sarà il secondo appello.
Il dubbio
Il nostro punto di vista si limita ad una semplice quanto banale osservazione: se anche uno solo dei circa 55.000 studenti ha potuto tranquillamente tirare fuori un cellulare, fotografare i test, ottenere le risposte esatte dall’intelligenza artificiale (basta chiedere di rispondere alle domande della foto per avere le risposte) con una semplice e rapida consultazione e scalare di conseguenza la vetta della classifica, quanti come lui hanno potuto farlo senza rischio di essere scoperti e di vedersi annullare il test come riferito dalla ministra?
Perchè i quattro mentecatti che hanno pubblicato le foto dei test e che c’è da augurarsi non diventino mai medici nemmeno di Barbie e Ken, sarà anche facile trovarli ma “scovare” tutti gli altri è missione impossibile e siccome, ribadiamo, si tratta di una graduatoria unica nazionale, l’unico strumento di difesa dei ragazzi onesti ci pare possa essere solo la ripetizione dell’appello e l’annullamento della prima prova.
Di chi si deve invece salvare la faccia, non ci interessa proprio.
Andrea Tirotto
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