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Biologi vaccinatori. NurSind: è abuso di professione pronti a denunciare

Altavilla: «Quando vi sono soldi tutti diventano golosi: faremo passare loro l’appetito» 


Da Pordenone arriva il no all’accordo del ministro della Salute Roberto Speranza con i biologi per il coinvolgimento di questi ultimi nell’attività di somministrazione dei vaccini anti-Covid: il sindacato degli infermieri Nursind respinge l’intesa e si dice pronto a presentare denuncia, in quanto si è dinanzi a «un abuso di professione». 

Il segretario provinciale della sigla, Gianluca Altavilla, mette in evidenza che «non è possibile che le attività di competenza di una determinata professione vengano demandate ad altre. Per fare ciò sono necessari un percorso formativo e il tirocinio abilitante, impossibili da derogare a un corso Fad». L’accordo stabilisce, infatti, che gli iscritti all’Onb (ordine nazionale biologi) possano inoculare le dosi vaccinali all’interno dei centri preposti e previa partecipazione a un corso di formazione specifico, organizzato dall’Istituto superiore di sanità.  

«Parliamo del vaccino anti Covid-19, che contempla fasi delicate: oltre alla somministrazione, vi è la diluizione – spiega Altavilla -. Bisogna avere esperienza e mano ferma. Non possiamo svendere la sanità: seguendo questo principio, domani, per assurdo, si potrebbe pensare di sostituire anche il primario di chirurgia solamente facendo fare un corso a un altro professionista? Non è accettabile. Se i biologi vogliono combattere la battaglia contro il Covid perché non vanno nei reparti ad aiutare a dispensare il cibo? O magari organizziamo per loro un corso di 50 ore per l’igiene dei pazienti dal coccige ai piedi, visto che gli Oss sono sott’organico e stremati». 

«Purtroppo quando vi sono i soldi tutti vogliono salvare il mondo – è l’amara conclusione di Altavilla -: noi non abbassiamo la guardia. Il primo biologo che vaccina sarà denunciato per abuso di professione.  Invitiamo i colleghi a segnalare. La professione non si tocca: combatteremo questa offesa».