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Assenza per fare vaccino. Stop a permessi e decurtazione stipendio

L’assenza da vaccino sarà sempre giustificata  e non determinerà alcuna decurtazione del trattamento economico.

E’ quanto prevede un emendamento approvato dal Senato, in senso al decreto 172/2021, che introduce un nuovo articolo 2 bis, che permetterà, una volta ottenuta la fiducia alla Camera, di evitare la decurtazione dallo stipendio dei dipendenti che si recano a fare il vaccino Covid.

Infatti, ad oggi, il dipendente che si reca a fare il vaccino, troverà in busta paga, la decurtazione delle indennità giornaliere; questo in virtù dell’articolo 7 del dl 112/2008, che nasceva per combattere l’assenteismo strategico e che prevedeva la decurtazione dello stipendio i primi 10 giorni di malattia.

Del problema, si era accorto il Governo, per questo a marzo di quest’anno, aveva corretto il tiro, escludendo dal taglio dello stipendio, insegnanti a docenti universitario, di fatto però, creando disparità tra i dipendenti pubblici, a maggior ragione oggi, in virtù dell’obbligo vaccinale Covid per gli over 50.

Resta aperta la questione dei giorni di assenza subito dopo al vaccino, per gli effetti collaterali di quest’ultimo, che restano assimilati ai giorni di malattia, mentre da più parti si era sollevata la proposta di convertirli in giorni di infortunio sul lavoro.

 

Il Sole24ore