IFoC in Sardegna sarà formato con master universitario
La Giunta della Regione Autonoma della Sardegna ha approvato i nuovi contenuti formativi specifici per gli infermieri di famiglia e comunità, oltre che per il personale sanitario territoriale.
IFoC e contesto di lavoro
L'infermiere di famiglia e comunità (IFoC) è definito come una figura strategica per la sanità territoriale, con competenze mirate alla gestione proattiva della salute e alla risposta ai bisogni sanitari di una popolazione specifica in ambito territoriale e comunitario. Tale formazione mira a rafforzare l'assistenza primaria e domiciliare, un aspetto chiave emerso con la pandemia, considerando anche la realizzazione di strutture intermedie come le Case della Comunità, che in Sardegna saranno circa cinquanta. Questo piano formativo si inserisce in un contesto di investimento significativo per la sanità territoriale, con fondi PNRR e cofinanziamenti regionali.
Le dichiarazioni dell’assessore
“La riforma della sanità territoriale non può funzionare senza professionisti adeguatamente formati” – dichiara l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi. Con questo atto costruiamo una formazione moderna, mirata e coerente con i bisogni reali dei cittadini, puntando su competenze cliniche, digitali, organizzative e sulla presa in carico integrata. Gli infermieri di famiglia e comunità saranno uno dei pilastri della nuova sanità sarda. L'infermiere di famiglia e comunità rappresenta una figura strategica per la sanità territoriale, con competenze mirate alla gestione proattiva della salute e alla risposta ai bisogni sanitari di una popolazione specifica in ambito territoriale e comunitario”.
La formazione prevista
Il programma approvato è finalizzato a formare infermieri capaci di operare in modo proattivo, integrato e continuativo nella presa in carico sociosanitaria, con particolare attenzione al lavoro in rete multiprofessionale Il corso è articolato in:
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moduli formativi teorici su ruolo e responsabilità dell’IFoC (infermiere di famiglia o di Comunità) educazione sanitaria, cronicità, integrazione con medici di medicina generale, pediatri e servizi sociali;
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competenze specifiche su case management, visite domiciliari e supporto all’autogestione della cronicità;
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organizzazione e strumenti, con focus su telemedicina, PDTA e strumenti digitali;
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tirocinio formativo di 100 ore presso Case della Comunità, Ospedali di Comunità, COT, ADI e PASS;
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project work finale per la progettazione di interventi operativi sulla gestione della cronicità.
La Regione ha già stanziato oltre 1 milione di euro da destinare alle Università di Cagliari e Sassari per la realizzazione dei Master di primo livello per la formazione degli IFoC, utilizzando questa come definizione ufficiale. In Sardegna non pare quindi ci siano dubbi su chi e come debba formare questa figura diversamente da quanto sta accadeendo in altre regioni come abbiamo riferito.
C’è da chiedersi dove sarà possibile praticare il tirocinio previsto considerato che in Sardegna è attiva solo qualche COT e l’ADI.
La carenza di personale
In parallelo, la sanità sarda sta vivendo una crisi di carenza di personale infermieristico. Anche se si aprono nuovi ambulatori e strutture di cura, mancano migliaia di infermieri, una situazione che mette a rischio la piena efficacia dei nuovi servizi territoriali. Questa carenza di professionisti è un problema strutturale che incide negativamente sulla capacità del sistema di rendere operative le nuove strategie di assistenza sul territorio. Pertanto, la formazione specifica approvata dalla Giunta, pur essendo un passo fondamentale per qualificare e specializzare gli infermieri nel contesto territoriale, deve affrontare la criticità legata alla disponibilità effettiva del personale infermieristico nella regione. Attualmente potrebbero partecipare infatti solo gli infermieri appena laureati o già in servizio. Questi ultimi, in particolare, dovrebbero contemporaneamente lavorare e studiare sopportando i costi del master. Costi per abbassare o annullare i quali, la Regione non pare abbia previsto finanziamenti specifici.
Questa situazione richiede quindi non solo politiche di formazione avanzata, ma anche interventi mirati per attrarre, trattenere e aumentare il numero degli infermieri nella sanità sarda, garantendo una risposta efficace alla domanda crescente di assistenza territoriale.
La formazione specifica dell'infermiere di famiglia in Sardegna è un'importante iniziativa strutturale in un contesto di rinnovamento della sanità territoriale, ma la sua efficacia è fortemente condizionata dalla carenza attuale di personale infermieristico che interessa la regione.
Andrea Tirotto
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