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Covid. Omicron 4 e 5, si teme quinta ondata: ecco i nuovi sintomi

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 09/05/2022

AttualitàCoronavirusCoronavirusCronache sanitarie

Mentre il Governo ha deciso per il “libera tutti” e l’addio alle restrizioni anti-Covid, crescono le reinfezioni e le infezioni per effetto delle due nuove sottovarianti di Omicron, 4 e 5, che dopo aver provocato una quinta ondata in Sud Africa, dove sono diventate prevalenti, adesso si affacciano prepotentemente in Italia, dove tornano a salire il tasso di infezione e quello di reinfezione al 5%.

I sintomi

Con il mutare dal virus dal ceppo originale, a cambiare è stata la contagiosità,  dell’8% per Omicron 4 e del 12% per Omicron 5, paragonabile a quella del morbillo, ma anche i sintomi, che non colpiscono più i polmoni ma le prime vie aeree.

Meno colpi di tosse, più naso che cola; meno febbre, più spossatezza. E poi vertigini, dolori a stomaco e addome, male all'orecchio.  Ad essere meno frequenti la perdita di gusto ed olfatto, sintomi spia della variante Delta.

Gli esperti hanno spiegato anche che Omicron non si replica nei polmoni. Resta nella parte alta delle vie respiratorie, colpisce la trachea. Ecco perché è più contagiosa, ed è più facile che goccioline infette si propaghino". I sintomi risultano diversi per durata e caratteristiche: si va da una media di 6,5 giorni per Omicron agli 8,9 per Delta. La differenza è maggiore quando il ciclo di vaccinazione è stato completato con la terza dose: 4,4 giorni con Omicron, 7,7 con Delta. Anche il rischio di ospedalizzazione è inferiore nei pazienti vittime della variante.