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Adolescenti e Sesso…… dal Mito all’Educazione Sessuale!

Gemma Maria Riboldidi
Gemma Maria Riboldi
Pubblicato il: 13/01/2023 vai ai commenti

AttualitàNursingStudi e analisi

L’adolescenza rappresenta un periodo di importanti cambiamenti fisici, psico-affettivi e relazionali che hanno luogo in un arco di tempo che si estende dalla fanciullezza all’età adulta. In questa delicata fase, gli adolescenti si trovano a confrontarsi con i primi cambiamenti di natura fisica e fisiologica dovuti allo sviluppo puberale. Come ben noto, questi cambiamenti, hanno un impatto completamente diverso nei due sessi, infatti, se i maschi, spesso, avvertono la pubertà come un vantaggio psicologico in termini sia relazionali che personali, le femmine la avvertono con maggiore difficoltà, in particolar modo se il suo arrivo è anticipato.

Il forte impatto sul cambiamento femminile è in particolar modo innescato dall’arrivo del menarca, al quale ancora oggi è attribuito da un valore emotivo e psicologico negativo frutto di una cultura tradizionale maschile, e dallo sviluppo del seno.

Nello sviluppo sessuale maschile l’evento fisiologico che segna la pubertà è lo spermarca, meno individualizzabile dal ragazzo che può viverlo come un senso di colpa soprattutto se associata alla masturbazione. Solo in un secondo momento l’eiaculazione verrà considerata come una conferma della propria capacità procreativa, associata al piacere provato.

In questo momento di vita, l’adolescente, ridefinisce il rapporto con il proprio corpo e inizia a consolidare la propria identità di genere.

Proprio in questa delicata fase di crescita, di fondamentale importanza, diventa l’educazione sessuale.

Quello che ai giorni d’oggi sanno gli adolescenti del sesso è ancora molta mitologia presa per verità! Da uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità su oltre 16mila ragazzi tra i 16 e i 17 anni, iscritti a 482 scuole italiane, la percezione dei giovani è di sapere più di quanto in realtà sanno a proposito di sessualità, affettività e malattie sessualmente trasmissibili. Il risultato è che il 10% di chi di loro è sessualmente attivo non usa alcun metodo contraccettivo, nemmeno il coito interrotto. Un adolescente su dieci pensa addirittura che il coito interrotto protegga dalle malattie e, il 9% dei maschi e il 7% delle femmine, è convito che fare sesso calcolando i giorni fertili sia sufficiente per proteggersi dalle eventuali malattie sessualmente trasmissibili.

La conseguenza delle poche conoscenze in ambito sessuale, causata da una grande difficoltà a parlare del sesso in famiglia considerato ancora ai giorni d’oggi un argomento tabù, e da una pochissima educazione sessuale nelle scuole, che si limita a momenti molto brevi estrapolati dall’attività scolastica, hanno portato un incremento negli ultimi anni delle malattie sessualmente trasmesse e al continuo fenomeno delle gravidanze indesiderate tra i giovani.

La poca informazione degli adolescenti in materia di sesso e l’aumento di rapporti virtuali e amicizie sui social network ha portato, soprattutto nel post Covid, alla nascita di nuovi fenomeni come il sexting (invio di messaggi, testi, video e immagini sessualmente espliciti). Tale fenomeno, come hanno dimostrato recenti fatti di cronaca, associato al cyber bullismo, può diventare una pratica molto pericolosa per i giovani in questa delicatissima fase di maturazione. Importante infatti non dimenticare che, legata ad una sessualità fatta di impulsi, ne esiste una associata ad una delicata maturazione emozionale, un’elaborazione effettiva e cognitiva dettata dal passaggio dagli amori familiari a quelli extra familiari. Diventa quindi fondamentale accompagnare gli adolescenti evitando di chiudersi in vecchi stereotipi generando imbarazzo. Importante aprire un dialogo costruttivo sull’argomento per proteggerli da esperienze estreme, pericolose o semplicemente poco appaganti che potrebbero generare, nella vita adulta, disagi nel rapporto con il sesso causati una cattiva maturazione dal punto di vista sessuale.

Al fine di prevenire tutto ciò e accompagnare i giovani, e le loro famiglie, ad una sana vita sessuale sarebbe opportuno ripristinare, già delle scuole medie, giornate dedicate all’educazione sessuale coordinate da professionisti della salute e dell’istruzione.

Approfitto per ricordare, a tutti noi infermieri, che l’educazione sanitaria fa parte delle nostre competenze e, l’educazione sessuale, rientra nell’educazione sanitaria!

Per aprire le danze, sperando che tutto si avveri all’interno delle scuole, approfitto per invitare tutti i colleghi a seguire nelle prossime settimane infermieristicaMente…. arriveranno grandi novità!