Iscriviti alla newsletter

Dieta chetogenica, dalla cura per l’epilessia ai giorni nostri

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 06/04/2023 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

📣🍽️ Ecco a voi il nuovo aggiornamento della sezione Professioni e lavoro, studi e analisi! 🌞

Con l'estate alle porte, abbiamo pensato di offrirvi 9 stili di alimentazione diversi, 10 diete che forse pensavate di conoscere già, ma anche dieci modi di comportarsi a tavola, con benefici e controindicazioni, per avvicinarvi al cibo in modo più consapevole. 

Non dimenticate che la rubrica ha solo uno scopo informativo: vi sconsigliamo di improvvisarvi dietologi fai da te! Rivolgetevi sempre ad un professionista.

Cosa aspettate? Scoprite subito i nostri consigli!
🍉🍓🍇 #alimentazioneconsapevole #benessere #estate2021

giovedì 9 marzo -Dieta Mediterranea

giovedì 16 marzo - Dukan

giovedì 23 Marzo - Detox

giovedì 30 marzo - Paleo

giovedì 6 aprile - Chetogenica

govedì 13 aprile - Plank

giovedì 20 aprile - Metabolica

giovedì 27 aprile - Gruppo sanguigno

giovedì 4 maggio - Zona

 

 

La dieta chetogenica è una strategia nutrizionale basata sulla riduzione dei carboidrati alimentari, che "obbliga" l'organismo a produrre autonomamente il glucosio necessario alla sopravvivenza e ad aumentare il consumo energetico dei grassi contenuti nel tessuto adiposo.

La dieta chetogenica nasce negli Anni ‘20 come piano alimentare per il trattamento dell’epilessia grazie alle intuizioni di Hugh Conklin, osteopata americano, convinto che l’epilessia fosse causata da una sorta di “intossicazione” da parte di alcuni metaboliti prodotti dall’intestino. Sulla base di questa teoria, elaborò una strategia che prevedeva la completa astensione dal cibo per lasciare “a riposo” l’intestino dando ai pazienti soltanto acqua per periodi anche di 20-25 giorni. Questo piano ebbe un discreto successo e porto ad un aumento della sua applicazione, ma data la difficoltà di applicazione, nel 1921 venne elaborata una modifica al piano, apportando al digiuno un certo quantitativo di proteine, pochissimi carboidrati e grassi.

Accantonata per anni, dagli anni 90 in poi, la dieta chetogenica, è stata più volte rivisitata, fino alla versione che conosciamo oggi.

 

Come funziona la dieta chetogenica

Dieta chetogenica significa "dieta che produce corpi chetonici" (un residuo metabolico della produzione energetica). Nella dieta chetogenica si consumano meno grassi e carboidrati, accuratamente dosati e distribuiti in modo uniforme nei vari pasti della giornata, mentre l’apporto di proteine è normale: i valori di insulina nel sangue si abbassano e si stabilizzano, evitandone i picchi dannosi per la salute.

La carenza di carboidrati attiva il processo di chetogenesi: l’organismo inizia a consumare le proprie riserve di grasso e immette nel sangue i corpi chetonici, che diventano una fonte energetica, inibiscono il senso di fame, hanno un effetto drenante e diuretico e svolgono un’importante azione psicotonica.

Durante la produzione energetica, gli acidi grassi vengono dapprima ridotti in CoA (coenzima A) e, subito dopo, fatti entrare nel ciclo di Krebs. Qui si legano all'ossalacetato per giungere a un'ulteriore ossidazione, fino a terminare con la liberazione di anidride carbonica ed acqua. Quando la produzione di acetil CoA tramite lipolisi eccede la capacità di assorbimento dell'ossalacetato, avviene la formazione dei cosiddetti corpi chetonici.

I corpi chetonici sono di tre tipi:

  • Acetone
  • Acetoacetato
  • 3-idrossibutirrato.

Inutile specificare che aumentando i corpi chetonici nel sangue aumenta anche il carico di lavoro dei reni.

Se la produzione di corpi chetonici oltrepassa la capacità di smaltimento dell'organismo, si accumulano nel sangue dando luogo alla cosiddetta chetosi.

Non esiste un solo tipo di dieta chetogenica e sono chetogenici tutti gli stili alimentari che forniscono una quantità di calorie, carboidrati e talvolta di proteine inferiore al necessario; sono senz'altro low carb e potenzialmente chetogeniche, ad esempio, la dieta Atkins e la LCHF (low carb, high fat - basso contenuto di carboidrati, grassi elevati).

Una dieta chetogenica è caratterizzata da:

  • contenuto di calorie (dieta ipocalorica)
  • basso contenuto percentuale e assoluto di carboidrati (dieta low carb)
  • alto contenuto percentuale di proteine, anche se la quantità assoluta (in grammi) è più spesso di media
  • alto contenuto percentuale di lipidi.

Cosa mangiare in una dieta chetogenica

Il programma alimentare della dieta chetogenica è personalizzato e deve essere messo a punto dal medico. In generale l’alimentazione prevede alcuni tipi di frutta secca, semi, formaggio intero e altri prodotti caseari, yogurt, oli, insieme a piccole quantità di carne, uova e pesce. Tra le verdure sono consentite quelle non amidacee e fibrose, come le verdure a foglia. Sono fortemente limitati invece i cereali (pasta, pane e prodotti da forno) e la frutta.

Alimenti vietati

  • alimenti zuccherati, come succhi di frutta, frullati, bibite, dolci, budini, gelati;
  • prodotti a base di grano, riso, pasta, cereali;
  • la frutta, salvo piccole porzioni di frutti di bosco, fragole o altri frutti poco zuccherini;
  • legumi;
  • verdure amidacee, come patate, carote cotte, barbabietole;
  • bevande alcoliche, come birra, vino, liquori;
  • salse e condimenti che contengono zucchero, come ketchup, salsa di soia, aceto balsamico.

 

Per chi è indicata?

La dieta chetogenica è normalmente scelta da chi desidera perdere peso ma, per via delle sue caratteristiche, è molto efficace anche negli stati patologici caratterizzati da:

  • insulinoresistenza;
  • sindrome metabolica;
  • diabete mellito di tipo 2;
  • in alcune patologie neurologiche come emicrania e cefalea.
  • Dimagrimento
  • Ipertensione arteriosa
  • Riduzione dei sintomi associati all'epilessia infantile (esclusivamente quando il soggetto non risponde alla terapia farmacologica e solo sotto controllo medico).

 

Controindicazioni

  • gravidanza e allattamento;
  • infanzia e adolescenza;
  • presenza di patologie come l’insufficienza cardiaca, renale, epatica;
  • diabete di tipo 1;
  • presenza di patologie psichiatriche (disturbi psichici o del comportamento);
  • alcolismo;
  • disfunzioni del metabolismo dei grassi.

 

Vantaggi

  • Facilita il dimagrimento grazie a:
  • Riduzione delle calorie totali
  • Mantenimento di glicemia e insulinemia costanti
  • Aumento del consumo di grassi a scopo energetico
  • Incremento del dispendio calorico globale per aumento dell'azione dinamico specifica e del "lavoro metabolico"
  • Può essere utile nel contrastare i sintomi dell'epilessia che non risponde ai farmaci, soprattutto nei bambini.

Svantaggi

  • Aumento della filtrazione renale e della diuresi (escrezione dei corpi chetonici e delle scorie azotate)
  • Tendenza alla disidratazione
  • Aumento del carico di lavoro dei reni
  • Possibile effetto tossico sui reni da parte dei corpi chetonici
  • Possibile ipoglicemia
  • Possibile ipotensione
  • Keto-influenza o "keto-flu" in inglese; è una sindrome legata allo scarso adattamento dell'organismo dopo 2-3 giorni dall'inizio della dieta chetogenica. Comprende:
  • Mal di testa
  • Affaticamento
  • Vertigini
  • Nausea leggera
  • Irritabilità.
  • Nei soggetti più sensibili, aumento della possibilità di svenimento (dovuta alle due precedenti)
  • Crampi muscolari
  • Stipsi
  • Sensazione di palpitazioni cardiache
  • Aumento del carico di lavoro del fegato, per incremento della neoglucogenesi, dei processi di transaminazione e deaminazione
  • In presenza di attività motoria intensa e/o prolungata, catabolismo muscolare
  • È sbilanciata e tende a limitare l'assunzione di alcuni nutrienti anche molto importanti
  • Può essere particolarmente nociva per:
  • Soggetti malnutriti come, ad esempio, i soggetti colpiti da disturbi del comportamento alimentare (DCA)
  • Diabetici di tipo I
  • Gravide e nutrici
  • Chi già soffre di patologie epatiche e/o renali.