Iscriviti alla newsletter

Paleo Dieta, cosa prevede e che effetti ha sulla salute

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 30/03/2023 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

📣🍽️ Ecco a voi il nuovo aggiornamento della sezione Professioni e lavoro, studi e analisi! 🌞

Con l'estate alle porte, abbiamo pensato di offrirvi 9 stili di alimentazione diversi, 10 diete che forse pensavate di conoscere già, ma anche dieci modi di comportarsi a tavola, con benefici e controindicazioni, per avvicinarvi al cibo in modo più consapevole.

Non dimenticate che la rubrica ha solo uno scopo informativo: vi sconsigliamo di improvvisarvi dietologi fai da te! Rivolgetevi sempre ad un professionista.

Cosa aspettate? Scoprite subito i nostri consigli! 🍉🍓🍇 #alimentazioneconsapevole #benessere #estate2021

giovedì 9 marzo -Dieta Mediterranea

giovedì 16 marzo - Dukan

giovedì 23 Marzo - Detox

giovedì 30 marzo - Paleo

giovedì 6 aprile - Chetogenica

govedì 13 aprile - Plank

giovedì 20 aprile - Metabolica

giovedì 27 aprile - Gruppo sanguigno

giovedì 4 maggio - Zona

 

La Paleo Dieta è conosciuta come Caveman Diet o Stone Age Diet, ed ha come principio in origine, quello di mangiare  sono alimenti disponibili in epoca paleolitica.

L’inventore della Paleo Diet, Loren Cordain, professore presso il Department of Health and Exercise Science alla Colorado State University, afferma che è possibile perdere i chili di troppo e tenere lontani diabete, cancro e malattie cardiovascolari “mangiando come cavernicoli”, ovvero nutrendosi solo di: carne e pesce rigorosamente freschi, uova, ogni tipo di frutta e verdura, noci e semi, ed olio extravergine di oliva e di cocco quali condimenti grassi.

La ratio scientifica della Paleo Diet, secondo i ricercatori, è quella che nonostante siamo nel ventunesimo secolo, geneticamente siamo rimasti a due milioni di anni fa, dunque l’aver abbandonato l’alimentazione paleolitica, creando questo sfasamento temporale, ha condotto l’insorgere di malattia metaboliche e cardiovascolari.

La dieta del Paleolitico prevede il consumo di cibi quanto più possibile vicini allo stato naturale: carne e frattaglie meglio se di animali selvatici o allevati allo stato brado senza l'utilizzo di granaglie; pesce, di preferenza pescato, frutti di mare, crostacei, molluschi, uova, frutta e verdura di ogni tipo, scelta tra i prodotti di stagione, moderate quantità di frutta secca. Gli unici olii consentiti sono l'olio extravergine d'oliva e quello di cocco. I cibi del cavernicolo possono essere consumati ad libitum, mangiando ogni volta che si ha fame, a patto di evitare attentamente gli alimenti non permessi, ovvero non reperibili dall’antenato cacciatore-raccoglitore. Per quanto riguarda le percentuali di macronutrienti, non vengono fissate in modo preciso (come avviene per esempio nella Dieta Zona).
La paleodieta, in definitiva, abolisce latte e derivati, cereali, tuberi,leguminose e grassi da condimento, e non assicura le razioni raccomandate di alcuni principi nutrizionali (soprattutto carboidrati). Pertanto, non è in grado di supportare efficacemente le attività sportive di tipo aerobico, ed è assolutamente sconsigliata in caso di gravidanza, allattamento, patologie renali ed epatiche, diabete

Cosa si può mangiare

La paleodieta non richiede alcun tipo di calcolo, stima o progettazione. Consente di mangiare ogni qualvolta insorga l'appetito, purché vengano consumati solo i cibi "paleo": selvaggina, uova, pesce, rettili, vermi, bachi, insetti, bacche, verdure, frutti (meno rispetto agli ortaggi), radici, bulbi, semi oleosi ecc. Più raramente, crostacei, molluschi, frutti molto dolci e miele. NB. Più del tessuto muscolare (carne), la paleodieta suggerisce di consumare soprattutto le frattaglie (fegato, cuore, stomaco, milza, polmoni ecc), il midollo osseo ed il sangue.

Cosa non si può mangiare

leguminose, sale, zucchero, grassi da condimento, additivi alimentari (o i cibi che li contengono), bevande dolci, cibi conservati e lavorati.

 

Paleo e salute, aspetti controversi

L’uomo moderno vive in media più del doppio degli uomini preistorici, e le patologie che sono tra le maggiori responsabili della morte dell’uomo occidentale oggi, ovvero le malattie cardiovascolari al primo posto e i tumori al secondo, hanno incidenze decisamente più alte nei forti mangiatori di carne. Il World Cancer Research Fund raccomanda di non consumare più di 300 grammi di carne rossa a settimana, e di evitare se possibile le carni lavorate. L'Harvard School of Medicine restringe il limite di consumo
di carni rosse a porzioni non superiori a 80 grammi, al massimo due volte a settimana.
Secondo i dati di questi istituti consumare 140 g al giorno di carne rossa aumenta il rischio di tumore del colon-retto del 17% rispetto a non consumarne. Raddoppiando la quantità a 280 g giornalieri, il rischio aumenta al 34%. E’ invece confermato un rischio
molto ridotto per chi consuma meno di 70 g giornalieri. Consumare 140 g al giorno di carni lavorate porta ad un incremento del rischio del 36% rispetto al consumare carne non lavorata. Come accade per la carne rossa, il rischio cresce parallelamente all’incremento del consumo. Come già riportato, la lista della paleo spesa richiede il
consumo di più di 2 kg di carne rossa a settimana, e di 1 kg di carne lavorata

 

Da AIGO Food