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SOS Obesità: non solo eccesso di cibo. Sotto accusa 50 sostanze chimiche

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 18/04/2023

Professione e lavoroStudi e analisi

Se negli ultimi venti anni il consumo calorico medio non è aumentato, l’obesità è diventata una vera e propria emergenza: ne soffre il 59% della popolazione europea ed un bambino su tre.

Nuove ricerche suggeriscono che l’aumento esponenziale  del numero degli obesi, non è solo da addebitare ad un eccesso di cibo ma alla presenza sia nel cibo,  nell’acqua, nel terreno e non solo, di sostanze chimiche dette Obesogene.

Le sostanze Obesogene

Un team di ricercatori internazionali, principalmente statunitensi e francesi, ha pubblicato su Biochemical Pharmacology una serie di tre review di oltre 1.400 studi condotti negli ultimi anni che confermano il legame tra circa 50 sostanze chimiche di vario tipo e obesità. 

Tra queste sostanze figurano  gli ftalati, il bisfenolo A (Bpa), i Pfas e numerosi fitofarmaci, compresi alcuni vietati da decenni come il Ddt, capaci di modificare in modo permanente l’espressione del genoma: è provata infatti l’influenza del Ddt sulle nipoti delle donne che sono state esposte a esso, anche se le prime non lo sono mai state.

Tutte molecole che si trovano ovunque, nell’acqua, nell’aria, nel terreno e in ciò che si mangia, ma anche nei cosmetici, nei farmaci, nei rivestimenti di auto e case, nei dispositivi elettronici, nel packaging e in quasi tutto ciò con cui gli esseri umani entrano in contatto ogni giorno.

Le sostanze in questione agirebbero agirebbero sul cosiddetto termostato metabolico, il delicato equilibrio che regola il senso di fame e sazietà e l’immagazzinamento dei diversi tipi di grasso tra pancreas, intestino, fegato e cervello, alterandolo profondamente. Inoltre, provocherebbero squilibri nel microbiota, nel funzionamento della tiroide, nel numero di adipociti e nei circuiti nervosi della ricompensa

Secondo il Guardian in un lungo articolo dedicato, è che non sembra esserci una vera soluzione, perché le sostanze chimiche utilizzate, molte delle quali sono obesogene, sono circa 350mila, ed è quindi di fatto impossibile studiarle tutte e controllare le reciproche interazioni e gli effetti sul corpo umano. L’unica azione efficace è quella preventiva, che passa attraverso il divieto di utilizzo delle molecole peggiori, che l’Europa sta cercando di eliminare.

 

da il fatto aimentare