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Il mare è terapeutico? Ecco come

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 10/08/2023 vai ai commenti

AttualitàStudi e analisi

La maggior parte degli esseri umani, soprattutto nel mondo industrializzato, associa il termine “terapeutico” alla farmacologia. “Pigliate ‘na pastiglia”, cantava ironicamente Renato Carosone (1920-2001) più di mezzo secolo fa, scanzonata presa in giro verso chi attribuiva (e attribuisce) al farmaco un grande potere taumaturgico.

Eppure sappiamo tutti che esistono validissimi luoghi, atteggiamenti, manovre, situazioni, atmosfere, rimedi che possono essere tanto terapeutici quanto molte medicine.

In questa serie di articoli è mia intenzione esplorare alcune dimensioni curative per le quali non è necessaria la prescrizione di un medico.

Eccovi i titoli degli articoli che pubblicheremo da oggi:

Cominciamo questo nostro viaggio nelle varie dimensioni terapeutiche dal mare, ovvero l’acqua, l’elemento primordiale, la sostanza dalla quale è nata la vita e senza la quale la vita cesserebbe, definitivamente.

Una vacanza al mare fa bene sia al corpo che alla mente.

Uno studio condotto su un campione di 10.000 persone ha fatto emergere la stretta correlazione tra benessere e vicinanza al mare (White M. P. et al (2013) Coastal proximity, health and well-being: Results from a longitudinal panel survey. Health & Place, 23: 97-103). SCARICA QUI

Ma il mare non è stato sempre visto con occhio benevolo.

Nella storia dell’umanità sono stati attribuiti vari significati alle coste e al mare: per gli antichi Greci e Romani erano luoghi di piacere e bellezza, mentre in tutto il Medioevo sono state etichettate come selvagge e pericolose. Dal Settecento in poi, la costa è stata rivalutata e reintegrata nelle attività sociali, quindi è stata accolta come fonte di sostentamento e parte integrante della vita lavorativa. Poi, nell’Ottocento, rappresentavano spazi per la liberazione emotiva e il rinnovamento spirituale, guidato dalle nozioni del Sublime e del movimento letterario romantico, oltre a rappresentare una valida alternativa igienica per bagni medicinali di acqua fredda. Successivamente, verso la fine dell’Ottocento fino alla metà del Novecento, sono stati vissuti come ambienti per la ricreazione e il piacere all’aria aperta e, in particolare dagli anni Sessanta del secolo scorso, un luogo tranquillo per la pensione.

In ogni caso, oggi è opinione diffusa, confortata da molti studi scientifici, che il mare produca effetti benefici sugli individui.

Secondo uno studio condotto da ricercatori della University of British Columbia (Zhu R. et al, (2000) Blue or Red? Exploring the Effect of Color on Cognitive Task Performances. Scienze Express. 1-10) SCARICA QUI il colore blu è terapeutico, poiché “[…] Attraverso le associazioni con il cielo, l’oceano e l’acqua, la maggior parte delle persone associa il blu all’apertura, alla pace e alla tranquillità […]”, affermano gli autori.

Ma il mare non è terapeutico solo per un fatto cromatico.

Esiste una branca della medicina chiamata climatoterapia che studia gli effetti dei diversi bioclimi sulle persone. L’aria del mare è ricca di minerali e in particolare dello iodio, quindi respirare a pieni polmoni e inalare tutto quello che si sprigiona dalle onde che si infrangono sulla spiaggia o sulle rocce non può che far bene a tutto il corpo. L’aria marina è molto benefica anche per coloro che soffrono di ipotiroidismo proprio perché hanno una carenza di iodio. Inoltre il bioclima marino aiuta a ristabilire e alleviare fastidi come: allergie, problemi respiratori, tosse, raffreddori. Vengono meno e si attutiscono anche i disturbi come artrite, osteoporosi, reumatismi e ogni tipo di dolore articolare.

Il mare fa bene anche all’udito, poiché il rumore del mare per tutti è terapeutico. Quei suoni di onde che si infrangono sulle rocce rilassano il cervello e stimolano la produzione di ormoni del benessere nel corpo tra cui dopamina e serotonina.

Anche il tatto è coinvolto in questi processi terapeutici: camminando a piedi nudi sulla sabbia creiamo una buona connessione con la Terra e le sue radici. Inoltre, i piedi hanno molte terminazioni nervose: ecco perché le lunghe passeggiate sulla spiaggia hanno effetti benefici non solo su di loro ma su tutto il corpo.

Tanto il sole quanto il mare, sono potenti alleati della bellezza della pelle: i sali minerali disciolti nell’acqua marina la disinfettano, la esfoliano e aiutano a vincere le infezioni batteriche. Entrambi sono validi rimedi contro alcuni inestetismi di natura patologica, quali psoriasi, acne e dermatite seborroica.  Asciugano le pelli troppo grasse, purificandole e ricompattandole. Fare vita di mare, aiuta la riattivazione della circolazione linfatica, che può giovare a chi soffre di ritenzione idrica e cellulite, grazie alla maggiore ossigenazione dei tessuti e l’effetto drenante causato dalla pressione dell’acqua marina, che per osmosi permette l’eliminazione dei liquidi in eccesso.

Infine, non possiamo sottovalutare il richiamo ancestrale dell’acqua. Secondo la psicologia e la mitologia di diverse regioni del mondo, è uno dei simboli più importanti dell’umanità: è legato all’inconscio, all'origine dell’esistenza stessa dell’essere umano e al ciclo vita-morte. Alcune religioni gli attribuiscono un significato rituale. Del resto, non potrebbe essere diversamente per gli abitanti del “pianeta blu”.