Infermiere di famiglia. Dipendente del SSR e novità sulla formazione. Le nuove linee di indirizzo
Definire gli orientamenti per l’attuazione del Dm 77 sugli standard dell’assistenza territoriale. E’ questo l’obiettivo del documento pubblicato da AGENAS – Linee di indirizzo infermiere di famiglia o comunitaÌ€ – che ne delinea il modello organizzativo.
Di seguito i punti salienti.
Dipendenza
L’IFoC (infermiere di famiglia) eÌ€ un dipendente del SSR che afferisce al distretto sanitario e si inserisce nell’organizzazione territoriale aziendale, all’interno delle Case della ComunitaÌ€, Centrali Operative Territoriali, Ospedali di ComunitaÌ€ e UnitaÌ€ di ContinuitaÌ€ Assistenziale.
EÌ€ necessario che sia sostenuto il superamento del modello prestazionale, che sinora ha caratterizzato l’attivitaÌ€ degli infermieri nei servizi territoriali e che l’IFoC svolga una funzione integrata e aggiuntiva a tali interventi, attraverso la realizzazione di modelli di prossimitaÌ€ e di iniziativa.
Va realizzata la possibilitaÌ€ di condividere in modalitaÌ€ strutturate lo stesso bacino di utenti, definito e circoscritto sulla base di criteri geografici, con gli altri professionisti, tra cui in particolare il MMG e il PLS al fine di creare una vera eÌquipe multiprofessionale
Livelli di intervento
L’intervento dell’IFoC si sviluppa sostanzialmente in tre ambiti:
- a livello ambulatoriale, come punto di incontro in cui gli utenti possono recarsi per ricevere informazioni, per orientare meglio ai servizi e prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza rivolti alla prevenzione collettiva, alla sanitaÌ€ pubblica, e all’assistenza di base (DPCM del 12 gennaio 2017) (27), inclusi interventi di educazione alla salute;
- a livello domiciliare, per valutare i bisogni del singolo e della famiglia e organizzare l’erogazione dell’assistenza, valutando, per le situazioni assistenziali a medio-alta complessitaÌ€, l’attivazione della rete territoriale e dell’ADI;
- a livello comunitario, con attività trasversali di promozione ed educazione alla salute, integrazione con i vari professionisti tra ambito sanitario e sociale, mappatura e attivazione di possibili risorse formali e informali.
Inoltre, presso strutture residenziali e intermedie (strutture socio-sanitarie) con attività di consulenza, monitoraggio e attivazione di risorse in base ai bisogni rilevati, per garantire la continuità assistenziale tra i diversi contesti di cura.
Standard di personale
Lo standard di personale, le finalitaÌ€ e le modalitaÌ€ di assunzione sono stati previsti dall’art. 1, comma 5 della legge n. 77 del 17.7.2020.
Nel DM 77/2022 “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale”, lo standard di personale previsto eÌ€ quantificato in 1 Infermiere di Famiglia o ComunitaÌ€ ogni 3.000 abitanti.
Il bacino di utenza può comunque variare a seconda delle caratteristiche orografiche del territorio (aree interne, isole, comunità montane, zone metropolitane ad alta densità abitativa).
In Italia, a seguito del DL.34/2020, risulta che il numero di Infermieri di Famiglia o di Comunità effettivamente inseriti nei Servizi è ancora di molto inferiore rispetto a quello previsto dalla normativa (circa 1.380 al 25 giugno 2021, rispetto ai 9.552 previsti dal legislatore), con una disomogenea distribuzione sul territorio nazionale.
Formazione
Il titolo preferenziale richiesto per l’acquisizione delle competenze in questo ambito eÌ€ il Master Universitario di primo livello in Infermieristica di famiglia e di ComunitaÌ€, cosiÌ€ come previsto dal Documento finale sulla formazione specialistica delle professioni sanitarie, approvato il 17 dicembre 2018 dall’Osservatorio Nazionale delle professioni sanitarie istituito presso il MIUR, e divulgato dal Ministero della Salute alle Regioni con circolare del 13 marzo 2019 (33).
Per coloro che non sono ancora in possesso del Master, la possibilitaÌ€ di realizzare percorsi formativi specifici di tipo regionale, progettati in collaborazione con gli Atenei, necessari per l’acquisizione delle competenze minime.
Il modello proposto prevede la formazione di tipo “Blended”, articolata in moduli e accreditata ECM.
Al fine di consentire il completamento del percorso formativo con l’acquisizione del titolo accademico del Master, tale formazione saraÌ€ successivamente, previa specifica intesa, riconosciuta dalle UniversitaÌ€ per convalidare parte dei Crediti Formativi Universitari necessari per il conseguimento del titolo.