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Viaggiare è terapeutico? Ecco come

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 26/10/2023 vai ai commenti

AttualitàStudi e analisi

La maggior parte degli esseri umani, soprattutto nel mondo industrializzato, associa il termine “terapeutico” alla farmacologia“Pigliate ‘na pastiglia”, cantava ironicamente Renato Carosone (1920-2001) più di mezzo secolo fa, scanzonata presa in giro verso chi attribuiva (e attribuisce) al farmaco un grande potere taumaturgico.

Eppure sappiamo tutti che esistono validissimi luoghiatteggiamentimanovresituazioniatmosfererimedi che possono essere tanto terapeutici quanto molte medicine.

In questa serie di articoli è mia intenzione esplorare alcune dimensioni curative per le quali non è necessaria la prescrizione di un medico.

Eccovi i titoli degli articoli che compongono il pacchetto:

Continuiamo questo nostro viaggio nelle varie dimensioni terapeutiche con il viaggio.

Tutti noi meritiamo, di tanto in tanto, un periodo durante il quale poter “staccare” dalle attività lavorative, scolastiche, sportive, sociali o, comunque, da tutte quelle incombenze spesso faticose che impegnano la nostra quotidianità.

Per poterci distrarre e divertire, proprio nel senso di “divergere”, come l’etimologia del termine suggerisce (per divertirsi talora dalla gran molestia di que’ gravi pensieri - L. Rucellai), spesso conviene proprio cambiare aria, ovvero viaggiare.

I benefici dei viaggi, infatti, vanno ben oltre la semplice vacanza. 

Viaggiare non solo può arricchire la nostra vita in modo duraturo, ma influenza positivamente la nostra salute mentale e fisica, ed è un’opportunità per crescere, scoprire, e connetterci con il mondo e con noi stessi.

La vita e la routine di tutti i giorni tendono a fossilizzare il nostro corpo e la nostra mente e questa cosa ci regala, da una parte, sicurezza e punti di riferimento forti, ma dall’altra ci può far scivolare verso la frustrazione e la deflessione del tono dell’umore.

Il viaggio, invece, ci offre nuovi stimoli, ci dona opportunità di crescita personale e per questo può essere considerato un valido antistress e spesso migliore di tante cure rigeneranti e ricostituenti.

Secondo i neuroscienziati, quando viaggiamo riconfiguriamo il nostro cervello. Questo accade perché viaggiare ci permette di incontrare nuove persone e, di conseguenza, di aprire la mente a nuove culture e prospettive di pensiero.

Inoltre, la “Happiness 360 Conference” (inserire link) in collaborazione con il “UN’s World Tourism Organization”, ha stabilito che le persone più felici del pianeta sono quelle che viaggiano di più.

Ma diamo uno sguardo più approfondito (dal sito www.shapeme.it) ai benefici che si possono trarre dal viaggiare.

  1. Migliora le relazioni e costruisce connessioni

Un fattore che ci stimola e ci condiziona in modo positivo è quello di costruire relazioni umane.

È importante per noi avere una grande connessione con gli altri, che essi facciano parte della famiglia, degli amici o della comunità in generale.

Uno dei migliori modi di incrementare queste relazioni è viaggiando e facendo nuove esperienze insieme. Questo darà l’opportunità di creare ricordi meravigliosi che stabiliranno un livello di connessione molto intenso con le persone con cui stai condividendo il viaggio.

Inoltre, viaggiare ci dà la possibilità di incontrare nuove persone e di formare quindi nuove connessioni che stimolano il tuo benessere generale.

  1. Apre la mente alla diversità e amplia le nostre prospettive

Conoscere nuove persone, confrontarsi con loro, con nuovi luoghi, modi di vita, tradizioni, usi e costumi diversi da quelli abituali, ci dà modo di imparare a vedere le cose in maniera differente, a uscire dal nostro guscio e guardare oltre il nostro cosiddetto “orticello”.

Il solo sapere che esiste qualcosa che è molto distante da noi e dalla nostra visione di vita amplia i nostri orizzonti mentali e psicologici, anche se non necessariamente dobbiamo condividerlo.

L’importante è rispettare l’inconsueto, il non familiare, sapere che c’è.

Viaggiare fa bene perché fa crollare gli stereotipi: quando si entra in contatto con un qualcosa di diverso si superano chiusure mentali e pregiudizi, arricchendosi e imparando ad essere più empatici, compassionevoli e comprensivi.

  1. Aumenta la fiducia in sé stessi e fa superare le nostre paure

Viaggiare è una terapia molto potente perché fa un lavoro di introspezione molto intenso che aiuta a ritrovare se stessi. Andare in un posto che entusiasma e intimidisce allo stesso tempo è un ottimo modo per rafforzarsi mentalmente e a livello emozionale.

Doversi confrontare con persone e contesti situazionali diversi migliora la percezione che si ha di sé, aiutando a conoscersi meglio per poter superare con più serenità le difficoltà e affrontare cambiamenti di ogni tipo senza avere paura e, anzi, sottolineando i nostri punti di forza.

  1. Riduce lo stress

Prendersi una pausa dai ritmi frenetici a cui siamo abituati quotidianamente allenta immediatamente la pressione causata dalle fatiche di tutti i giorni.

Quando viaggiamo, viviamo con entusiasmo il presente senza pensare a quello che dobbiamo fare, agli impegni futuri e ad eventuali problematiche che potrebbero sorgere una volta tornati a casa.

Tendiamo a vivere appieno il momento perché siamo consapevoli di quanto quella esperienza sia unica e non sappiamo quando e se capiterà di nuovo.

Questo riduce di moltissimo il livello di cortisolo presente nel nostro organismo: l’ormone dello stress torna a livelli normali così che possiamo godere di maggiore benessere.

Quando torniamo a casa disponiamo di una grande positività ed energia che abbiamo accumulato durante i giorni di vacanza e siamo pronti per affrontare la vita quotidiana con una carica in più.

  1. Mantiene in forma

Viaggiare significa anche avere la possibilità di pianificare in toto il tuo viaggio, dai posti da visitare ai posti in cui mangiare, e soprattutto come spostarsi.

Di solito quando si visita una nuova città si ha il piacere di camminare per non perdersi niente e scoprire tutto quello che c’è da scoprire, e questa è un’ottima occasione per essere attivi.

  1. Migliora il sistema immunitario

Quando siamo a casa, il nostro corpo è abituato allo stesso ambiente che porta con sé gli stessi germi e batteri. Quando partiamo e scopriamo altri ambienti, siamo a contatto con nuovi organismi, molti dei quali non esistono nel nostro spazio abituale. Tutti questi nuovi germi vengono registrati così che il nostro sistema immunitario possa combatterli.

Il viaggio, dunque, ci espone a diversi ambienti che creano altri anticorpi i quali potenziano il nostro sistema immunitario, lo rendono più ricco e in grado di eliminare molti più germi e batteri di quanto non potesse già fare prima.

  1. Sviluppa le capacità cognitive e rende creativi

Immergersi in nuove culture aumenta l’abilità della nostra mente di muoverci tra idee diverse, pensare fuori dagli schemi e più profondamente.

Fare esperienze a noi sconosciute incrementa la nostra flessibilità cognitiva e la profondità e integrità dei nostri pensieri.

Inoltre, dover organizzare, prenotare o pianificare l’itinerario fa sviluppare il pensiero laterale, ossia quello che aiuta a trovare soluzioni alternative ai problemi e che allena all’organizzazione, e questo è indice di creatività e di un miglior controllo sugli eventi della nostra vita quotidiana.

  1. Riduce possibilità di depressione

È stato condotto uno studio, il Korean Longitudinal Study of Ageing, per esaminare la relazione bidirezionale tra la depressione e il viaggiare.

Sono stati analizzati ben 8524 soggetti attraverso la scala di depressione usata dal centro degli studi epidemiologici che presenta 10 punti e dove un punteggio da 4 in su è indice di depressione.

I partecipanti che non viaggiavano da un anno avevano il 71% di rischio in più di soffrire di depressione lungo l’anno seguente rispetto a coloro che avevano viaggiato.

Inoltre, i partecipanti con depressione avevano più del doppio del rischio incrementato di non viaggiare rispetto a coloro che non soffrivano di depressione.

Lo studio ha così dimostrato un aumento del rischio di sviluppare tale condizione nei soggetti che non viaggiano, e l’esistenza di una relazione reciproca tra la depressione e il viaggiare.

  1. Migliora il sistema cardiovascolare

Come già anticipato, quando viaggiamo, siamo molto più attivi e meno sedentari, complice il nostro entusiasmo che ci porta a voler setacciare da cima a fondo il posto che abbiamo scelto di visitare.

Questo risulta essere molto positivo per il nostro cuore che è meno sottoposto a malattie cardiache di circa il 20-30% grazie alla limitazione dello stress e al recupero del benessere psicologico.

Inoltre, tutti gli studi degli ultimi anni hanno sottolineato che camminare anche solo 30 minuti al giorno abbassa del 30-40% i rischi di infarti e ictus.

Forza, quindi! Zaino in spalla e… via!