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Bonus mamme lavoratrici, fino a 1700 euro in busta paga. Ecco a chi spetta e chi sono le escluse

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 27/11/2023

AttualitàGoverno

 

La legge di Bilancio 2024 ha previsto una serie di misure economiche per il sostegno della genitorialità, tra queste il Bonus mamma 2024, che offre un esonero totale dai contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri con almeno due figli.

La misura costerà mezzo miliardo per il triennio 2024-2026. In totale ne beneficeranno circa 800mila donne, il 10 per cento del totale delle lavoratrici, che secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio vedranno un aumento in busta paga fino a 1.700 euro netti.

 

Ma entriamo nello specifico della norma. Con il Bonus mamma 2024, le lavoratrici saranno esentate dal pagamento dei contributi previdenziali a loro carico; parliamo quindi del contributo IVS per i dipendenti del settore privato e il contributo FAP per i dipendenti pubblici. Il contributo che si attesta intorno al 9,19% sarà quindi versato alla gestione previdenziale della lavoratrice, ma l’importo sarà versato assieme al netto in busta paga.

Il taglio contributivo sarà applicato alle lavoratrici con:

  • due figli e fino ai 10 anni del figlio più piccolo
  • con tre o più figli e fino ai 18 anni del figlio più piccolo.

 

A quanto ammonta il Bonus mamma

Per fare un calcolo approssimativo di quali importi stiamo parlando, possiamo prendere il contributo FAP di una lavoratrice del settore pubblico che mediamente si attesta intorno al 24% di cui il 9.49% a carico della lavoratrice stesso

Ciò significa che calcolati i contributi previdenziali sulla base dello stipendio mensile, il 9.49% sarà trattenuto in busta paga dal datore di lavoro e versato all’INPS. La restante parte (24% – 9.49%) viene versata direttamente dal datore di lavoro all’INPS e non influisce sul netto in busta paga.

 

Il taglio del cuneo fiscale (aumentato dal Decreto Lavoro 2023 e confermato anche per il 2024) prevede un abbattimento proprio del contributo FAP a carico del lavoratore secondo lo schema seguente:

 

  • abbattimento del 6% (quindi 9.49% – 6%) per i lavoratori subordinati con reddito imponibile fino a 35mila euro;
  • abbattimento del 7% (quindi 9.49% – 7%), per i dipendenti il cui reddito imponibile non supera l’ammontare annuo pari a 25mila euro.

Con il bonus mamme, ci sarà un abbattimento totale del 9,49% per le lavoratrici subordinate, fino ai 10 anni del figlio più piccolo per le madri con due figli oppure fino ai 18 anni del figlio più piccolo per le madri con tre o più figli.

La decontribuzione per le lavoratrici madri si traduce in un aumento in busta paga fino a 1.700 euro. L’ammontare sarà variabile in relazione al livello di stipendio. Con 35 mila euro di retribuzione lorda, il vantaggio totale (frutto della somma delle due decontribuzioni) potrà arrivare a quo 1.777 euro netti l’anno.

Lo spiega l’Ufficio parlamentare di bilancio: “Gli sgravi contributivi non si traducono interamente in un incremento del reddito disponibile. Il beneficio al netto delle imposte crescerà progressivamente fino ad attestarsi su circa 1.700 euro, raggiunti in prossimità della retribuzione lorda di 27.500 euro, valore che resta pressoché costante per le retribuzioni superiori”.

Come fare domanda

Chi ne ha diritto non deve fare alcuna domanda. Saranno il datore di lavoro o l’Inps ad applicare lo sgravio dei contributi, che si trasformerà automaticamente in un aumento dello stipendio lordo.