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Infermieri sotto pressione: il rischio di suicidio nel settore sanitario

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 24/05/2024 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

 

Nel tessuto della sanità, gli infermieri costituiscono il pilastro portante, lavorando in una vasta gamma di contesti, dai reparti ospedalieri alla cura domiciliare, dove affrontano regolarmente nei loro ruoli professionali, come la carenza cronica di personale, la violenza sul posto di lavoro e l'insoddisfazione dei pazienti, sono intrinsecamente impegnative. Tuttavia, queste condizioni di lavoro possono anche esporre gli infermieri a traumi psicologici.

Le pressioni del loro lavoro, come la carenza di personale, la violenza sul posto di lavoro e l'insoddisfazione dei pazienti, sono solo la punta dell'iceberg. Gli infermieri si trovano spesso ad affrontare situazioni emotivamente traumatiche, dall'assistenza a pazienti in condizioni critiche all'accompagnamento delle famiglie nel difficile percorso della malattia.

La pandemia di COVID-19 ha amplificato queste tensioni preesistenti, aggiungendo nuovi livelli di stress legati alla mancanza di protezioni, al timore di contagio e alla perdita di colleghi. Uno studio condotto su operatori sanitari ha rivelato un allarmante quadro: il 91% dei partecipanti ha dichiarato di sperimentare regolarmente stress, mentre l'83% ha riportato ansia e l'81% esaurimento/burnout.

Ma c'è una cruda realtà dietro questi numeri. Gli infermieri, oltre ad affrontare le sfide professionali, sono a rischio di traumi psicologici e persino di suicidio. I dati mostrano che il tasso di suicidio tra gli infermieri è più alto rispetto alla popolazione generale, con un tasso del 23,8 per 100.000. E le donne infermiere sono particolarmente a rischio, con un tasso di suicidio quasi il doppio rispetto alla popolazione femminile generale.

Ma perché gli infermieri, pur affrontando queste difficoltà, spesso non cercano aiuto? C'è uno stigma diffuso all'interno della comunità infermieristica che scoraggia la ricerca di assistenza per la salute mentale. La paura del giudizio e delle conseguenze professionali può far sì che molti evitino di chiedere aiuto, anche quando ne hanno disperatamente bisogno.

Inoltre, gli infermieri tendono a mettere al primo posto la cura dei pazienti a discapito della propria salute mentale, trascurando le relazioni personali e le esigenze di auto-cura. La mancanza di supporto da parte delle organizzazioni, che spesso non forniscono il sostegno necessario per affrontare le sfide psicologiche, aggrava ulteriormente la situazione.

È evidente che, mentre gli infermieri continuano a essere i pilastri della sanità, è urgente riconoscere e affrontare le sfide che affrontano nel silenzio. Solo attraverso un cambiamento culturale e l'implementazione di risorse adeguate, possiamo sperare di proteggere coloro che dedicano le loro vite alla cura degli altri.