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DL liste d’attesa. Per medici ed infermieri la possibilità di restare a lavoro fino a settant’anni

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 04/07/2024 vai ai commenti

AttualitàGoverno

Nella seduta di ieri, la Commissione Affari Sociali del Senato ha concluso la discussione generale sul DL lista d’attesa. Un momento centrale del dibattito è stato l'intervento del Sottosegretario Gemmato, il quale ha sottolineato come il decreto-legge, nato da una situazione di urgenza, possa essere migliorato grazie a proposte emendative parlamentari. Gemmato ha auspicato che queste proposte possano portare a convergenze costruttive e a una collaborazione tra le forze politiche.

L'Importanza Sociale del Decreto-Legge

Il Relatore Zullo (FdI), durante il dibattito, ha evidenziato l'importante valenza sociale del provvedimento. Zullo ha dichiarato che il decreto-legge n. 73 rappresenta un intervento urgente e necessario proposto dal Governo, al di fuori di logiche elettorali. Pur riconoscendo che non risolve definitivamente il problema delle liste di attesa, Zullo ha affermato che il decreto costituisce un primo passo significativo verso il miglioramento dell'accesso universale alle cure.

Carenze di Risorse Umane e Spesa per il Personale

Zullo ha anche affrontato la questione delle carenze di risorse umane, attribuendole a problemi di formazione. In questo contesto, ha apprezzato le disposizioni del decreto volte a superare il tetto di spesa per il personale, notando che il testo può essere ulteriormente migliorato attraverso emendamenti.

Emendamenti e Ordini del Giorno

Alla scadenza del termine per la presentazione di eventuali proposte emendative, sono stati presentati 249 emendamenti e 12 ordini del giorno, tra questi quello di che prevede per medici ed infermieri trattenimento in servizio, su base volontaria,  anche oltre il limite delle quarantesimo anno di servizio effettivo e comunque non oltre il settantesimo anno di età. Inoltre e Regioni che hanno ottenuto ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, grazie alla nuova legge sull’autonomia differenziata, potranno procedere in via autonoma, entro il 30 giugno, a determinare il numero globale degli specialisti da formare annualmente, per ciascuna tipologia di specializzazione.