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Prevenzione degli incidenti in acqua: un’urgenza per la sicurezza dei bambini

Gemma Maria Riboldidi
Gemma Maria Riboldi
Pubblicato il: 12/08/2024 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

Ogni anno in Italia sono centinaia gli incidenti e le morti per annegamento. Secondo una ricerca di Noto Sondaggi Indagini Demoscopiche, commissionata dal campione di apnea Nicola Brischigiaro e sostenuta da Acquatic Education e Assopiscine, solo il 41% degli italiani si riconosce abile nel nuoto, evidenziando un alto pericolo di annegamento tra gli adulti (59%). Tuttavia, sono soprattutto i bambini ad essere a rischio, spesso a causa di una mancata supervisione.

Con questa consapevolezza nasce la campagna nazionale "Prevenzione incidenti ed annegamenti in età pediatrica", in onda con spot televisivi e radiofonici.

L'iniziativa, promossa da Acquatic Education e sostenuta da Assopiscine, mira a sensibilizzare ed educare le famiglie e gli operatori sulla sicurezza in acqua, offrendo informazioni online e coinvolgendo testimonial d’eccezione come Federica Brignone, campionessa di sci, Gianluca Zambrotta, calciatore, Nicola Brischigiaro, recordman mondiale di apnea, e Ferruccio Alessandria, Presidente di Assopiscine.

Brischigiaro, ideatore della campagna ed esperto in educazione e sicurezza acquatica, spiega quanto sia necessario non abbassare mai la guardia e non perdere mai di vista i bambini in acqua in quanto i primi a contenere eventuali incidenti sono proprio i genitori con la loro assidua sorveglianza. Dalle prime esperienze in acqua alla scoperta del mare, è fondamentale che i genitori abbiano gli strumenti teorici e pratici per gestire in sicurezza i bambini nell'ambiente acquatico, proseguendo poi con corsi di acquaticità post-natale nelle piscine e il nuoto.

Secondo l'Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione, istituito dal Ministero della Salute, tra il 2003 e il 2020 sono morte per annegamento 6.994 persone, con una media annua di 389 decessi. Ad oggi, si attestano circa 350 morti annuali, con 800 ricoveri e ben 60mila salvataggi. Dal 2017 al 2021, l'Istat riporta 206 decessi per annegamento tra bambini e ragazzi dai 0 ai 19 anni, di cui circa 30-40 solo in piscina ogni anno.

Ferruccio Alessandria dichiara che i dati dell'Iss confermano l'urgenza di un intervento da parte del governo per definire una norma che introduca presidi di sicurezza per ridurre gli incidenti. Una soluzione che si è dimostrata efficace nel caso della Francia, che da oltre vent'anni ha introdotto una norma che ha ridotto gli incidenti del 70%.

Da circa un anno, Assopiscine ha avviato un dialogo costante con il Ministero della Protezione Civile, le Politiche del Mare e le altre istituzioni coinvolte.

 

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